Cicconi (AT&T): “Le regole favoriscano gli investimenti”

Il senior executive vice presidente: “Negli Usa gli investimenti nella banda larga sono decollati grazie a una politica della Fcc più favorevole al business”

Pubblicato il 12 Ott 2010

“Stati Uniti ed Europa, Italia inclusa, devono trovare il modo di
collaborare più strettamente. In una geopolitica che cambia, dove
emergono nuovi colossi come la Cina e l’India, la collaborazione
tra le due sponde dell’Atlantico non deve attenuarsi affinché
entrambe le aree possano affrontare al meglio le nuove sfide”: è
il messaggio lanciato da James Cicconi, senior executive vice
president di AT&T durante un incontro organizzato a Roma
dall’associazione PuntoIt.

Alla riunione, nella prestigiosa cornice dell’hotel Hassler a
Roma, hanno partecipato un selezionato gruppo di rappresentanti
della politica, delle autorità regolatorie, dell’imprenditoria
del settore Ict, del mondo accademico. Per Cicconi è stato
l’ultimo appuntamento di una serie di colloqui che lo hanno visto
impegnato a Bruxelles e a Roma con rappresentanti della politica,
delle istituzioni, delle autorità regolatorie europei ed
italiani.

“Sono stato colpito da come in Europa la discussione sulle
telecomunicazioni sia legata alle politiche per la ripresa – ha
spiegato Cicconi –. Ho visto grandi speranze su come l’Ict
possa contribuire alla crescita dei Paesi europei.
Un’impostazione che condivido. Anche negli Stati Uniti gli
investimenti nell’economia digitale rappresentano uno degli
elementi più importanti su cui punta l’amministrazione Obama per
uscire dalla recessione economica”.

Per quanto riguarda la sua azienda, Cicconi ha spiegato che AT&T
investe circa 19 miliardi di dollari l’anno, “più di tutti gli
altri”. Oltre al focus sull’infrastruttura tecnologica, oggi
un’azienda di telecomunicazioni non può sottovalutare
l’importanza del servizio: “è molto più centrale che in
passato. Internet ha un potenziale enorme e può aiutarci anche per
offrire servizi e prodotti migliori”.
Cicconi ha però osservato come il quadro regolatorio sia
determinante nel creare un ambiente giuridico adatto a favorire gli
investimenti, in particolare nelle reti di nuova generazione che
saranno sempre più essenziali per lo sviluppo di Internet, per
offrire nuovi servizi ai cittadini per supportare e allargare il
business delle imprese. “La discussione sulle net-neutrality –
che negli Usa si declina in maniera diversa che in Europa – non
può sottovalutare che la remunerazione degli investimenti è il
driver essenziale perché le aziende possano investire nelle nuove
tecnologie. Si tratta di investimenti rischiosi, dai ritorni non
brevi. Il regolatore non può ignorarlo altrimenti si mette a
repentaglio lo sviluppo bloccandolo”.

A questo proposito, Cicconi ha ricordato come “l’esplosione
degli investimenti nelle nuove reti broadband negli Stati Uniti
abbia fatto seguito alla decisione della Fcc di rivedere la propria
impostazione regolatoria in termini più favorevoli allo sviluppo
del business”. “L’incontro con Ciccone ha riscosso molto
successo ed è stato particolarmente stimolante – osserva
Domenico Bosi, vicepresidente di PuntoIt – questo conferma la
bontà della formula. Altri, ne seguiranno in futuro, sempre con
personaggi di primo piano del mondo del mondo dell’Ict italiano e
internazionale”.

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