Cimini: “Ngn priorità per le imprese italiane”

Per l’Agenda digitale si apre una nuova fase, ma l’Italia rimane fanalino di coda nei primi segnali di ripresa e nell’uso delle tecnologie. E’ sufficiente concentrarsi sulle priorità individuate dal Crescita 2.0 o politica e istituzioni devono fare di più? Ecco cosa ha risposto al Corriere delle Comunicazioni l’Ad di BT Italia

Pubblicato il 22 Gen 2014

C’è stata l’Italia dei distretti. Poi l’Italia che spostava le produzioni all’estero. Ora invece è il rapporto con il territorio che torna ad essere importante con l’affermarsi del modello “glocal”. Rapporto con il territorio che non può essere limitante per aziende chiamate ad affrontare la competizione sui mercati globali. Per questo motivo è vitale poter contare su infrastrutture di rete in grado di offrire connessioni a banda larga e ultra larga, in grado di soddisfare le esigenze sia delle imprese che delle famiglie.

In particolare per le imprese, è necessaria una rete che soddisfi le esigenze di business sia in termini di prestazioni e di affidabilità (è fondamentale per le aziende ridurre al minimo le probabilità di guasto con conseguente interruzione del servizio) e soprattutto che sia in grado di erogare soluzioni innovative, garantendo Sla comuni almeno a livello europeo. Per quanto mi riguarda questa è la priorità che indico al Governo, sottolineando come lo sviluppo di una Next generation network non possa rispondere solo alle esigenze di un target residenziale, ma debba assolutamente tenere conto delle esigenze delle tante eccellenze italiane distribuite sul territorio, che contribuiscono in modo significativo all’economia del Paese e sono maggiormente attive sul fronte dell’internazionalizzazione del business.

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