“Better than being there”, “Meglio che esserci di persona”. Così recita il pay-off con cui Cisco descrive i propri servizi di collaboration. Tra VoIP, videoconferenza e strumenti di condivisione in effetti l’offerta del colosso dell’Ict è una delle più integrate, tecnologicamente avanzate e complete del mercato. Il difetto? È sempre stata rivolta quasi esclusivamente al mondo delle grandi multinazionali: costi elevati e soluzioni hardware e software che richiedono un elevato livello di competenze hanno sempre impedito di conquistare il mondo Small and medium enterprise. Specialmente in Italia, ma non solo: a livello globale solo il 7% delle imprese è dotata di una sala videoconferenze adeguata.
Per rimediare a ciò e visto che oggi la tecnologia lo consente, Cisco ha presentato una nuova gamma di prodotti che rappresentano un ulteriore passo nell’avvicinamento alle organizzazioni più piccole. Dopo aver introdotto la piattaforma Business Edition 6000, appositamente sviluppata per permettere alle aziende di virtualizzare sul server una serie di applicazioni con costi ridotti e a partire da 25 postazioni, adesso è la volta della gamma TelePresence, che a partire da circa 2.000 euro a installazione promette di rivoluzionare (ma soprattutto semplificare) l’accesso ai servizi di telepresenza per ciascun collaboratore. E per la prima volta è ai collaboratori, ancor più che agli IT manager, che i nuovi prodotti sembrano rivolgersi. A partire dal design.
“Per certi versi chi lavora nel nostro settore deve ragionare come chi produce giocattoli”, scherza – ma fino a un certo – punto Michele Dalmazzoni, collaboration architecture leader di Cisco Italia. “Sono le mamme che acquistano il prodotto, ma quello che si offre deve innanzitutto piacere ai bambini, perché sono loro i veri decisori d’acquisto. Allo stesso modo le nostre soluzioni devono essere utili prima di tutto per gli utilizzatori finali. D’altra parte Apple ci ha insegnato che un prodotto deve essere anche gradevole, oltre che semplice da usare. Ecco perché abbiamo adottato un design che è già stato battezzato ‘scandifornian’, a metà strada tra il minimalismo nordico e il disegno industriale che arriva dalla West coast”.
Nascono su questi presupposti i nuovi sistemi video targati Cisco: TelePresence SX10 è una videocamera grandangolare plug and play che trasforma qualsiasi televisore in un monitor per teleconferenze. Adatta all’uso negli spazi ridotti, si controlla con un telecomando oppure direttamente dallo smartphone, usando l’apposita app. Salendo di livello, ci sono gli MX200 ed MX300, schermi rispettivamente da 42 e 55 pollici con videocamera integrata, e infine, al top di gamma gli MX700, (un doppio schermo per la visualizzazione di slide e altri documenti multimediali) e l’MX800, single screen da 70 pollici. Sul fronte webcam, Precision 60 garantisce la massima qualità d’immagine possibile al variare delle condizioni di luce, mentre SpeakerTrack 60, un sistema di due videocamere, sfruttando il riconoscimento dei volti e la triangolazione dei suoni catturati dal microfono, è in grado di riprendere gli interlocutori man mano che si alternano alla parola creando una vera e propria regia basata sull’intelligenza artificiale. Per tutti i dispositivi, garantisce Cisco, l’installazione è rapida e a prova di profano. Laddove ci fossero esigenze maggiori, il provider di tecnologia ha predisposto TelePresence SX80, adatto ai system integrator che devono attrezzare grandi (o multiformi) spazi per la videoconferenza.
“Utilizzando la funzione Intelligent proximty, poi, tutti i sistemi hanno la possibilità di comunicare con i device dei partecipanti”, aggiunge Dalmazzoni, “i quali possono visualizzare e salvare anche le informazioni trasmesse durante la sessione di videochiamata, come slide e diagrammi. Crediamo davvero possa essere una grande occasione per le piccole e medie imprese, non solo perché il costo dei nuovi dispositivi è inferiore del 40% rispetto a quelli della generazione precedente ma anche perché con l’introduzione del protocollo H.265 (attraverso il quale i video in HD impiegheranno metà della banda durante la trasmissione, ndr) le videocall peseranno molto meno sui servizi di connettività aziendale. Il nostro hardware è già predisposto per l’aggiornamento in tal senso”
L’introduzione dei nuovi dispositivi è coerente anche con le linee strategiche seguite da Cisco sui piani della competion e della coopetion: è di una settimana fa l’annuncio dell’alleanza con Google, grazie alla quale Cisco potrà integrare la sua suite WebEx sui Chromebook e i suoi sistemi di Unified communications (UC) tra le Google Apps. La volontà di rispondere a Microsoft, che con Lync integrato in Office 365 ha portato le proprie soluzioni di UC a portata del consumatore, è evidente. Ma, nell’ottica di raggiungere le piccole organizzazioni, flessibilità, pervasività e capacità di adattamento devono diventare i pilastri di tutti i player del mercato. Anche dei giganti del B2B del calibro di Cisco.