Le comunicazioni elettroniche stanno arginando la loro perdita di valore: in base ai dati elaborati da Agcom per l’Osservatorio sulle Comunicazioni aggiornato al primo trimestre 2025, negli ultimi cinque anni (2020-2024), le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di circa 640 milioni di euro (da 28,65 a 28,01 miliardi di euro), frutto di una dinamica che ha visto crescere i ricavi da rete fissa (+11% nel periodo considerato) in contrapposizione alla riduzione di quelli da rete mobile (-18,1%). Tuttavia, su base annua, si registra una crescita delle risorse complessive del 3,4%.
Il valore complessivo delle aree economiche di interesse di Agcom (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi) è valutabile, a fine 2024, in 56,19 miliardi di euro, in crescita su base annua del 3,5% e del 10,6% con riferimento al 2020 (anno d’inizio del periodo analizzato), che si riflette in una variazione complessiva pari a 1,88 miliardi di euro su base annua, e di 5,38 miliardi di euro rispetto al 2020.
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Osservatorio Agcom, quanto valgono le comunicazioni elettroniche
Nelle comunicazioni elettroniche, la spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2024 è cresciuta dell’1,9% su base annua mentre, rispetto al 2020, la flessione è dell’1,5% (-330 milioni di euro).
A marzo 2025 nella rete fissa gli accessi complessivi si attestano intorno ai 20,56 milioni di linee, in crescita dell’1,6% su base annua.
Le linee in rame si sono ridotte di circa 170 mila unità su base trimestrale e di poco meno di 670 mila rispetto al marzo 2024, mentre rispetto a marzo 2021 sono diminuite di poco meno di 4 milioni di unità.
Pur se in flessione su base annua (-685 mila linee), gli accessi Fttc rappresentano il 43,8% della base clienti complessiva. Gli accessi Ftth crescono su base trimestrale di oltre 310 mila unità e di 1,24 milioni su base annua mentre, rispetto a dicembre 2021, l’incremento è di poco superiore ai 4 milioni di linee.
In aumento, anche se in misura più contenuta (circa 220 mila unità su base annua), risultano le linee Fixed Wireless Access (Fwa) che, alla fine dello scorso marzo, risultavano stimate in circa 2,42 milioni di accessi.
I dati sulle linee di banda larga e ultralarga
L’Osservatorio Agcom stima circa 19,21 milioni di linee broadband e ultrabroadband complessive. Analizzando nel dettaglio la loro composizione, le linee Dsl risultano in riduzione sia su base annua, di circa 900 mila unità, sia su base trimestrale (-80 mila unità). Per ciò che riguarda le linee offerte tramite altre tecnologie, si registra una crescita sia su base annua, di 984 mila unità, sia su base trimestrale, di 426 mila unità, attestandosi su un volume pari a 17,85 milioni di linee.
Agcom rileva un ulteriore aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata rispetto ai periodi precedenti: il peso delle linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s è salito, tra il marzo 2021 e quello 2025, dal 55,1% al 79,3%. Da evidenziare la crescita del peso delle linee commercializzate con capacità trasmissiva ≥1GB/s, passato dall’9,9% al 29,7% nel periodo marzo 2021 – marzo 2025.
Sempre in ambito comunicazioni elettroniche continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico medio giornaliero nel corso del primo trimestre 2025 ha segnato un’ulteriore crescita dell’8,8% rispetto al primo trimestre 2024, mentre rispetto al corrispondente valore del 2021 la crescita è del 40,9%. Ciò si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono aumentati del 37% rispetto al 2021, passando da 7,52 a 10,30 GB per linea in media al giorno.
La classifica degli operatori telecom
Per ciò che riguarda gli accessi broadband e ultrabroadband, a fine dicembre 2024, Tim si conferma il maggiore operatore con il 33,5% degli accessi, seguito da Fastweb+Vodafone con il 30,2% e da Wind Tre con il 14,4%; seguono Sky Italia (4,0%), Eolo (3,7%), Tiscali (3,0%) e Iliad (2,0%). Tra i principali player presenti sul mercato, Fastweb+Vodafone è quello che ha mostrato, su base annua, il maggiore dinamismo guadagnando 0,8 punti percentuali. In crescita (+1,7 punti percentuali) anche gli operatori di minori dimensioni che si valuta rappresentino poco più del 9% del mercato.
Relativamente al segmento delle linee in fibra (Ftth), complessivamente in crescita del 25,3% rispetto a marzo 2024, l’operatore Fastweb+Vodafone detiene il primo posto con il 31,3% degli accessi, ed è seguito da Tim (26,7%), Wind Tre (16,5%), Iliad (6,3%), Sky Italia (5,7%), Enel Energia (2,6%) e Tiscali (2,4%).
Le Sim attive sono 109 milioni
Nella rete mobile, a fine marzo 2025, Agcom rileva 109,2 milioni di sim attive (Human e M2M), in crescita di poco più di 285 mila unità su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M si riducono di 127 mila unità, mentre le linee Human (cioè, “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) mostrano una crescita di circa 410 mila sim.
Le linee Human sono rappresentate per l’85,5% da utenze residenziali, mentre, con riferimento alla tipologia di contratto, poco più del 91% dei casi ricade nella categoria di sim “prepagata”.
Relativamente alle sim complessive, Fastweb+Vodafone è l’operatore leader di mercato con il 30,0%, seguito da TIM (26,6%), Wind Tre (23,8%), Iliad (10,9%), PostePay (4,0%), Coop Voce (2,1%) e Lyca Mobile (0,9%).
Considerando il solo segmento delle sim “human”, Fastweb+Vodafone diventa il principale operatore con il 25,6%, seguito da Wind Tre (23,8%), da Tim (23,4%) e Iliad che, con una crescita di 1 punto percentuale su base annua, raggiunge il 15%; con quote inferiori seguono PostePay (5,5%), Coop Voce (2,9%) e Lyca Mobile (1,2%).
Sono valutabili in poco più di 60 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso del primo trimestre 2025. Il traffico dati giornaliero per sim “human” continua la sua crescita; su base annua dell’11,6% e di oltre il 112% rispetto al 2021. Corrispondentemente, il consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,92 GB.

Oltre le comunicazioni elettroniche: le altre aree dell’Osservatorio Agcom
Tra il 2020 ed il 2024 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 1,2 miliardi di euro (da 7,64 nel 2020 a 8,44 miliardi di euro nel 2024).
Le risorse della radio (circa 660 milioni nel 2024) sono in crescita di circa 112 milioni di euro rispetto al 2020, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo considerato, di circa 360 milioni di euro (da 3,00 a 2,64 miliardi di euro, -12,0%). Con riferimento specifico all’editoria quotidiana, prendendo in esame le copie complessivamente vendute di tutti i quotidiani nel 2025 sul territorio nazionale, pari a 111 milioni di unità (circa 1,4 copie medie giornaliere nei primi tre mesi del 2025), si osserva una flessione su base annua del 7,4% e del 29,5% rispetto al primo trimestre del 2021.
Nello stesso arco di tempo, il valore della pubblicità online è quasi raddoppiato, passando da 4,07 miliardi di euro stimati per il 2020 a 7,46 miliardi di euro nel 2024, con la componente ascrivibile alle sole piattaforme valutabile nel 2024 in circa 6,36 miliardi di euro (in crescita del 7,1% su base annua e del 91,9% rispetto al valore del 2020).
Il settore postale nel suo complesso nel 2024, raggiungendo un valore di 8,59 miliardi di euro, è cresciuto dell’1,9% rispetto al 2023 e del 24,4% rispetto al 2020. I servizi di corrispondenza nell’intero periodo esaminato evidenziano una crescita dei ricavi del 4,9% (da 1,68 a 1,76 miliardi di euro), mentre maggiore è quella fatta registrare dai servizi di consegna pacchi, cresciuti del 30,7% (da 5,22 stimati nel 2020 a 6,83 miliardi di euro nel 2024).
Le piattaforme online
Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di marzo 2025, 44 milioni e 558 mila utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di oltre 75 ore e 13 minuti. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, Meta/Facebook/Instagram, Amazon, Microsoft), seguiti dalle piattaforme afferenti ad alcuni gruppi editoriali e operatori nazionali (Gedi Gruppo editoriale, Cairo Communication/Rcs Mediagroup, Poste Italiane, Finivest/Mondadori).