D’ora in poi le telco dell’Unione europea potranno rimuovere, come opzione volontaria, le differenze di prezzo per le chiamate e gli sms dal Paese del chiamante verso un altro Paese Ue: è l’effetto del primo atto esecutivo adottato dalla Commissione europea sulle comunicazioni intra-Ue sulla base dell’articolo 5a della Open internet regulation (OIR), poi modificato dal Gigabit infrastructure act (GIA), e in linea con la Strategia digitale dell’Unione europea.
L’implementing act rende più facile per gli operatori telecom far pagare ai loro clienti lo stesso prezzo retail per le comunicazioni dentro il loro Paese e all’interno dell’Unione. L’atto definisce sia le condizioni tecniche per le tariffe volontarie sia le misure anti-frode.
Indice degli argomenti
Comunicazioni intra-Ue verso prezzi unificati
In particolare, spiega la Commissione, le telco potranno applicare il prezzo retail del mercato nazionale a un certo numero di comunicazioni intra-Ue che sono in linea con “l’uso tipico” definito nell’implementing act. Gli operatori potranno comunque far pagare di più le comunicazioni intra-Ue che vanno oltre tale “uso tipico” e non sono soggette ai tetti di prezzo regolati.
Al momento per le telco si tratta di una scelta volontaria, ma la Commissione non esclude in futuro di imporre l’obbligo di uniformare i prezzi retail delle comunicazioni intra-Ue.
Il fair use dei servizi delle telco
Per quanto riguarda l’uso “tipico” delle comunicazioni, l’atto esecutivo adottato dalla Commissione europea prevede un politica di uso equo (“fair use”): se un consumatore supera un livello di utilizzo definito come tipico, il gestore può applicare prezzi più alti per le comunicazioni intra-Ue che esulano dall’ “uso normale”.
Queste norme si riallacciano al noto provvedimento del 2025 del “Roam Like at Home“, che ha stabilito un meccanismo di prezzi all’ingrosso e al dettaglio per i servizi di roaming all’interno dell’Ue in modo da eliminare gradualmente i sovrapprezzi quando un consumatore viaggia in un altro Stato membro.
Oltre all’abolizione delle tariffe di roaming, il testo prevede regole comuni per evitare che i consumatori paghino tariffe eccessive per chiamate e messaggi tra Paesi Ue.
Il Gigabit Infrastructure Act
Il Gigabit Infrastructure Act (GIA), entrato in vigore nel 2024 e pienamente applicabile dal 12 novembre 2025, ha la finalità di sbloccare e accelerare la diffusione di reti gigabit (a banda ultra-larga) in tutta l’Ue, in vista degli obiettivi digitali del 2030.
Il GIA introduce misure per semplificare, snellire e ridurre i costi di realizzazione di infrastrutture connesse a reti gigabit e 5G, inclusi la condivisione tra telco e utility di infrastrutture fisiche esistenti (dotti, pali, condotti) per ridurre costi e duplicazioni, il co-deploy e la coordinazione dei lavori civili, in modo che opere pubbliche e posa di fibra/Vhc avvengano insieme, e procedure amministrative semplificate per permessi e autorizzazioni, digitalizzazione delle procedure.
La Commissione ha adottato anche una “Gigabit Recommendation” per orientare le autorità nazionali su come favorire la concorrenza e la transizione da rame a fibra.












