Le aziende dell’auto investono sempre più in connettività per generare vantaggi per la gestione dei veicoli e i clienti finali. Lo svela il nuovo studio “Future of vehicle connectivity report 2025” realizzato dal Car connectivity consortium (CCC), associazione che lavora per definire gli standard con cui i veicoli interagiscono con i dispositivi e con il mondo esterno per migliorare l’esperienza del consumatore.
Il sondaggio condotto tra i membri del CCC (oltre 300 aziende tra cui case automobilistiche, fornitori, produttori di dispositivi intelligenti e provider di tecnologia) evidenzia che gli investimenti nella connettività ripagano: più della metà degli operatori di flotte registra un Roi positivo entro un anno grazie all’analisi predittiva e al monitoraggio dei veicoli.
“I risultati rivelano come case automobilistiche, fornitori e provider di tecnologia in tutte le regioni si stiano allineando su una connettività sicura e fluida come base per l’innovazione“, sottolinea il consorzio.
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Connected car, la banda ultralarga abilita il futuro
Deloitte ha previsto che il valore dei veicoli software-defined raggiungerà i 600 miliardi di dollari entro il 2030 e il mercato dei veicoli connessi si sta preparando a questa nuova fase di crescita mettendo a fuoco le sue priorità.
L’82% degli intervistati ha affermato che poter accedere ad auto connesse è una priorità assoluta. I membri del CCC hanno anche identificato le tecnologie che abilitano questo futuro: l’84% ha citato Bluetooth Low Energy, il 77% la banda ultralarga e il 75% la Near-Field Communication (Nfc).
Dal sondaggio emerge anche che la gestione e il monitoraggio della flotta promuovono l’innovazione: il 72% degli intervistati afferma che il monitoraggio Gps della flotta offre un valore elevato, mentre il 62% cita la gestione della flotta, inclusi noleggio e ride-sharing, come un’area di crescita chiave.
Inoltre, il 60% dei membri del CCC ha classificato privacy/sicurezza e facilità d’uso come i principali vantaggi della connettività dei veicoli.
Gli standard e la collaborazione tra i player
“La nostra missione è sempre stata quella di unificare il modo in cui veicoli e dispositivi interagiscono, in modo sicuro e fluido”, ha commentato Alysia Johnson, Presidente del CCC. “Questo sondaggio non solo conferma la direzione intrapresa dal settore, ma rafforza anche il motivo per cui il lavoro del CCC per sviluppare standard tecnologici globali e promuovere la collaborazione tra case automobilistiche, fornitori e provider di tecnologia è più importante che mai”.
“I dati evidenziano come il settore dei veicoli connessi stia passando dalle potenzialità alla crescita”, ha affermato Ian Televik, Direttore Marketing del CCC. “Sicurezza e semplicità sono ormai elementi imprescindibili e l’interoperabilità è il ponte che collega tutto. Il CCC garantisce tale interoperabilità sviluppando standard globali e un programma di certificazione”.
Auto connessa, c’è un business per le telco
Le auto connesse sono un’opportunità di creare nuovo business anche per le telco, visto che la connettività è alla base dei veicoli software-defined. Un’offerta collegata alla connected car, per esempio, è quella della sim digitale. Per le aziende delle tlc è essenziale fornire non solo la tecnologia e la connessione, ma la cybersicurezza integrata, in modo da sostenere il mercato allontanando i timori di attacchi hacker per i conducenti.
Nello studio “Automotive in the software-driven era” Boston Consulting Group (Bcg) prevede che il mercato dei veicoli definiti dal software creerà un valore potenziale di oltre 650 miliardi di dollari entro il 2030. I ricavi dei costruttori (Oem) derivanti da software automobilistico ed elettronica saranno quasi triplicati tra oggi e il 2030, da 87 miliardi di dollari a 248 miliardi di dollari, mentre il mercato dei fornitori di software ed elettronica per il settore automobilistico quasi raddoppierà, da 236 miliardi di dollari a 411 miliardi di dollari.
“Più che mai, realizzare le auto connesse e le loro funzionalità chiave, come l’assistenza avanzata alla guida, richiederà di combinare il Dna delle aziende automobilistiche con quello delle aziende tecnologiche”, ha commentato Alex Koster, managing director di Bcg e senior partner and global della divisione automotive technology della società.
Il ruolo chiave della connettività
La ricerca di Bcg mostra che è probabile che i consumatori saranno sempre più disposti a pagare per gli abbonamenti digitali in auto, specialmente nei Paesi con grande utilizzo dell’automobile, come gli Usa. A livello globale il 25% dei consumatori ha già pagato per i servizi digitali nei loro veicoli, una quota che sale al 44% per i conducenti nella fascia di età 18-24 anni. Solo 1 consumatore su 5 a livello globale ha dichiarato che non sarebbe disposto a pagare per abbonamenti mensili legati alle automobili.
In questo contesto la connettività fornita dalle telco diventa un fattore abilitante, come dimostra la tipologia di servizi digitali per i quali gli automobilisti sono pronti a spendere.
Il 51% dei consumatori globali è disposto a pagare per “servizi basati sul veicolo”, come la guida autonoma, il 40% è pronto a pagare per “servizi connessi”, come lo streaming video e musicale, e il 39% per i “servizi dati”, come la manutenzione predittiva.
L’offerta di cybersicurezza
Alla base dell’offerta che ruota intorno all’auto connessa c’è la cybersicurezza, e anche qui le telco possono proporsi come alleate per gli Oem.
I consumatori sono preoccupati per la sicurezza dei dati e il 48% riferisce di temere che la loro auto possa essere hackerata. Le case automobilistiche ne sono consapevoli: l’86% riferisce che la sicurezza informatica dei loro servizi digitali è importante e sempre l’86% afferma che la connettività è molto importante per proteggere le auto connesse durante il loro intero ciclo di vita.
Gli Oem stanno anche monitorando da vicino potenziali obiettivi da parte degli hacker, come interfacce e Api, sim digitali, sistemi di infotainment e telematica.
Un’altra area di opportunità è quella degli aggiornamenti over-the-air (“Ota”), che permettono di migliorare la soddisfazione dei consumatori, la sicurezza e la convenienza.



































































