L’Italia conquista il terzo posto nella classifica mondiale sulla connettività internet per viaggiatori e lavoratori da remoto, secondo l’Internet Connectivity Index pubblicato da Saily, l’eSim di viaggio sviluppata da NordVpn. Un risultato che, al di là del dato numerico, riflette un’evoluzione significativa del Paese in termini di attrattività digitale, soprattutto per chi lavora in mobilità.
La classifica, che ha analizzato 96 Paesi, considera parametri fondamentali come sicurezza informatica, qualità della rete, accessibilità economica e libertà digitale. Al primo posto si colloca la Francia, seguita dalla Danimarca. L’Italia si posiziona davanti a Paesi come Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo, segnando un punto di svolta per il comparto telco nazionale.
Questo riconoscimento arriva in un momento cruciale per l’Italia, impegnata in un percorso di transizione digitale che passa anche attraverso il potenziamento della banda ultralarga, infrastruttura chiave per garantire prestazioni elevate e servizi innovativi.
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Sicurezza digitale: il vero punto di forza
Il principale fattore che ha spinto l’Italia sul podio è la cybersecurity. Secondo il report, il nostro Paese si distingue per “misure eccezionali contro le minacce informatiche e solide leggi sulla privacy”, elementi che creano un ambiente digitale rassicurante per i nomadi digitali.
La protezione legale e la capacità di contrastare i crimini informatici sono tra le più avanzate in Europa meridionale. Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi lavora da remoto e gestisce dati sensibili, come freelance, consulenti e professionisti IT.
Il contesto normativo italiano, rafforzato dal recepimento delle direttive europee in materia di sicurezza e privacy, si traduce in un ecosistema digitale più affidabile. Un vantaggio competitivo che, secondo gli analisti, potrebbe attrarre nuovi flussi di lavoratori internazionali, contribuendo alla crescita dell’economia digitale.
Qualità della rete: luci e ombre
Nonostante il posizionamento elevato, la velocità e la stabilità della rete italiana restano inferiori rispetto ai Paesi leader. Francia e Danimarca, ad esempio, offrono performance superiori in termini di latenza e banda disponibile.
Il divario è particolarmente evidente tra aree urbane e rurali. Milano e Roma registrano miglioramenti significativi, grazie agli investimenti in fibra ottica e 5G, ma molte zone interne e montane soffrono ancora di una connettività discontinua.
Questo dualismo rappresenta una sfida per il sistema Paese. Se da un lato le città metropolitane diventano hub digitali sempre più competitivi, dall’altro la digital divide territoriale rischia di frenare l’adozione di modelli di lavoro flessibili nelle aree meno servite.
Accessibilità e costi: un equilibrio virtuoso
Un altro elemento che ha premiato l’Italia è la convenienza economica dell’accesso alla rete. I costi dei dati mobili sono in calo costante, rendendo la connettività più accessibile anche per chi viaggia o lavora temporaneamente nel Paese.
Secondo Saily, l’Italia offre un buon compromesso tra prezzo e qualità, soprattutto se confrontata con altri Paesi dell’Europa meridionale. Questo equilibrio è fondamentale per i nomadi digitali, che spesso operano con budget limitati e necessitano di soluzioni flessibili.
L’adozione crescente delle eSim internazionali, come quella proposta da Saily, contribuisce a semplificare l’accesso alla rete, riducendo i costi di roaming e migliorando l’esperienza utente.
L’Italia nell’ecosistema globale dei nomadi digitali
Il terzo posto nell’Internet Connectivity Index non è solo un riconoscimento tecnico, ma anche un segnale strategico. L’Italia si afferma come una delle mete più interessanti per i lavoratori da remoto, grazie a un mix di infrastrutture digitali, sicurezza e qualità della vita.
“Per molti viaggiatori restare connessi è ormai fondamentale quanto avere il passaporto”, ha dichiarato Vykintas Maknickas, ceo di Saily. “Il nostro indice aiuta i lavoratori da remoto a compiere scelte più consapevoli in termini di velocità, sicurezza e accessibilità”.
Questa visione si inserisce in un trend globale in cui la mobilità digitale diventa un criterio di scelta per destinazioni turistiche e professionali. L’Italia, con il suo patrimonio culturale e paesaggistico, può ora contare anche su una reputazione digitale in crescita.
Banda ultralarga e futuro della connettività
Il posizionamento dell’Italia nel ranking di Saily è anche il risultato di una strategia infrastrutturale che punta sulla banda ultralarga come leva di sviluppo. Il Piano Italia a 1 Giga e gli investimenti Pnrr stanno accelerando la copertura in fibra e 5G, con l’obiettivo di colmare i gap territoriali.
La disponibilità di connessioni ad alta capacità è essenziale per abilitare servizi avanzati come telelavoro, e-learning, sanità digitale e smart tourism. In questo contesto, la connettività non è più solo un servizio, ma un fattore abilitante per l’inclusione e la competitività.
Verso una nuova geografia digitale
Il successo dell’Italia nell’Internet Connectivity Index apre una riflessione più ampia sulla geografia digitale europea. Se da un lato i Paesi nordici continuano a dominare per performance tecniche, dall’altro l’Europa meridionale guadagna terreno grazie a politiche di inclusione e accessibilità.
L’Italia, in particolare, si propone come ponte tra innovazione e qualità della vita, offrendo un modello di connettività che valorizza la sicurezza, la sostenibilità economica e l’esperienza utente. Per consolidare questa posizione, sarà fondamentale proseguire con gli investimenti infrastrutturali, promuovere l’alfabetizzazione digitale e garantire una governance efficace della cybersicurezza. Solo così il Paese potrà trasformare un buon risultato in una leadership duratura nel panorama digitale globale.