Csit, giunta “deserta”. Parisi non cede. Asstel ballerà da sola?

La seduta odierna doveva essere l’occasione per provare a ricucire lo strappo fra le associazioni. Ma così non è andata. I presidenti di Csit e Asstel hanno dato forfait. Si allontana l’ipotesi di creare un’unica grande Federazione dell’Ict & Media con il beneplacito di tutte le forze in campo

Pubblicato il 30 Mar 2011

È andata “deserta” la seduta odierna della giunta di
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici chiamata a fare il
punto sul dissidio interno che da settimane vede schierate da un
lato Csit e la consociata Assinform e dall’altro Asstel, che lo
scorso 25 febbraio ha formalizzato l’addio dalla
Confederazione.

L’ipotesi di “ricucire” lo strappo sembra allontanarsi. O,
almeno, i tempi si stanno dilatando oltre le iniziali intenzioni.
Stefano Pileri (presidente di Csit) e Stefano Parisi (numero uno di
Asstel) non si sono presentati all’appuntamento di oggi. Ed è
toccato a Ennio Lucarelli, vice presidente vicario di Csit,
relazionare sui temi all’ordine del giorno. Secondo quanto
risulta al Corriere delle Comunicazioni l’idea di dare vita ad
una grande Federazione dell’Ict & Media – portata avanti da
Parisi – potrebbe non vedere la luce con la discesa in campo di
tutte le forze. Lo scontro fra le parti in causa non ha sortito
finora una soluzione “compromesso”. E l’assenza dei due
numeri uno rappresenta di fatto il segnale che tira una brutta aria
e che l’accordo fra le parti sarebbe di là da venire. Due le
ipotesi in campo: da un lato Asstel potrebbe, come già annunciato,
potrebbe far uscire da Csit la propria associazione riportando
così direttamente a Confindustria; dall’altro potrebbe darsi
obiettivi ancora più ambiziosi cercando di far confluire in Asstel
anche le aziende dell’informatica o perlomeno le maggiori, gli
Internet provider, le space company per creare una nuova
rappresentanza più ampia e “svuotare” progressivamente la
costola IT di Assinform a cui resterebbe la rappresentanza
soprattutto del terziario avanzato.

La federazione a cui pensa Parisi prende ispirazione dal modello
della tedesca Bitkom, della spagnola Ametic e dell'inglese
Intellect “in cui tlc, mondo tv e radio, filiera dell'Ict,
internet provider e realtà dell'outsourcing uniscano le forze
per portare avanti istanze comuni”, ha annunciato Parisi lo
scorso 25 febbraio nel formalizzare la fuoriuscita di Asstel da
Csit.

“Si tratta di un invito rivolto alle associazioni e alle aziende
del mondo Ictm perché partecipino ai lavori della costituente di
una nuova federazione di primo livello all'interno di
Confindustria”, spiega Parisi. Il numero uno di Asstel punta il
dito contro “la debolezza dal punto di vista della rappresentanza
esterna che negli anni è stato uno dei fattori che ha contribuito
a una sottovalutazione, politica e culturale, del potenziale di
crescita e di miglioramento della qualità della vita derivante
dalla diffusione delle tecnologie nella società”.

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