Erba (Wind): “Con lo spot selfie abbiamo dato il via a una nuova era”

Il direttore advertising della compagnia di Tlc guidata da Maximo Ibarra spiega al Corriere delle Comunicazioni la nuova strategia “battezzata” con lo spot Tv, girato con uno smartphone, che vede protagonista Fiorello. “Novità assoluta per le tlc. Semplicità, chiarezza e trasparenza i nostri valori-guida, anche per la pubblicità”

Pubblicato il 12 Mar 2014

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Una novità assoluta per l’Italia e per il mondo delle tlc: lo “spot selfie”. Wind e Fiorello sono tornati insieme in tv con una campagna pubblicitaria in cui le riprese sono effettuate dal testimonial interamente attraverso uno smartphone. “È un punto di svolta nel modo di fare pubblicità in televisione, una comunicazione d’avanguardia” dice Claudia Erba (nella foto), Direttore Advertising di Wind, aggiungendo che lo spot, destinato a promuovere l’offerta Voce e Internet, è stato girato nei negozi Wind “a sorpresa”: né i clienti né i dipendenti erano stati preavvertiti, in modo da produrre quell’atmosfera di spontaneità, semplicità e vicinanza alle persone che rientra tra i valori dell’azienda.

Da cosa nasce quest’idea innovativa?

Essenzialmente dalla creatività di Rosario Fiorello, nostro storico testimonial. Da anni l’artista ha dato vita a Edicola Fiore, appuntamento quotidiano sul web in cui, insieme a gente comune e a personaggi noti, produce una sorta di rassegna stampa per immagini utilizzando lo smartphone come terzo occhio sul mondo. Questo format innovativo si è tradotto nello “spot selfie” di Wind. Fiorello, regista di se stesso e armato di uno smartphone, ha compiuto vere e proprie incursioni in alcuni negozi Wind di Milano e Bologna, prendendo alla sprovvista gli addetti alle vendite e i clienti presenti in quel momento nel negozio.

Nessun attore professionista?

Assolutamente no. E infatti le persone coinvolte hanno firmato la liberatoria per autorizzare la messa in onda. Lo stesso Fiorello teneva molto all’improvvisazione, terreno sul quale si muove da maestro. Ad esempio non è voluto entrare per due volte nello stesso negozio proprio per salvaguardare la spontaneità delle riprese, temendo che si spargesse la voce e la gente accorresse apposta per essere filmata.

E dal punto di vista tecnologico? Ci sono stati problemi di qualità della ripresa?

In termini assoluti si tratta di riprese sostanzialmente buone. Se paragonate alle immagini degli spot tradizionali salta agli occhi la differenza: solitamente le pubblicità televisive sono ritoccate e un po’ edulcorate, mentre la nostra si distingue per essere in qualche modo amatoriale e grezza. Ma è esattamente questo l’effetto che cercavamo.

Anche la presenza finale di Gabriele Salvatores punta sull’effetto sorpresa?

Sì, è stata una sorpresa anche per noi. L’idea è nata pochissimi giorni prima di girare gli spot perché abbiamo pensato che sarebbe stato interessante far comparire, al termine delle riprese volutamente amatoriali, un personaggio inaspettato, un maestro della regia come il premio Oscar Salvatores. E lui, nonostante il breve preavviso, è stato entusiasta di apparire in questo cameo.

Quale messaggio volevate lanciare con questo spot?

Ribadire la nostra vicinanza alla gente, ma anche riaffermare valori a noi cari come semplicità, chiarezza e trasparenza. Concetti che ovviamente vengono declinati in modo concreto anche nella nuova offerta della campagna Wind: Voce e Internet, che per 8 euro al mese offre 120 minuti veri verso tutti e 500 MB di traffico Internet, e dà la possibilità, a chi fa un uso più intenso dei contenuti web da smartphone, di aggiungere ancora più Internet a 1,50 euro al mese.

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