IL CASO

F2i in Telco? Gamberale smentisce, Passera: “TI si allei con Cdp”

Il portavoce del Fondo definisce “prive di fondamento” le indiscrezioni di stampa sull’offerta avanzata per entrare nella compagine azionaria della holding di controllo di Telecom Italia. Intanto il ministro dello Sviluppo economico auspica un’alleanza Bernabè-Bassanini per accelerare la realizzazione delle nuove reti

Pubblicato il 20 Nov 2012

Mila Fiordalisi

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Vito Gamberale, numero uno del fondo F2i, avrebbe avanzato ai vertici di Mediobanca e Intesa Sanpaolo una proposta per sottoscrivere un aumento di capitale in Telco, la holding di controllo di Telecom Italia. È quanto risulta al quotidiano La Repubblica. Secondo le indiscrezioni a firma di Giovanni Pons, Gamberale sarebbe pronto a iniettare liquidità e l’importo si aggirerebbe fra i 500 e i 750 milioni (con prezzo a premio rispetto agli attuali valori di Borsa). Di conseguenza Telco avrebbe le risorse per seguire un aumento da 2,2-3,3 miliardi lanciato al piano di sotto, quello di Telecom Italia – si legge nell’articolo – che potrebbe permettere di portare avanti una strategia di crescita non solo in Italia. La notizia è stata però smentita dal portavoce di Gamberale: “Si tratta di notizie destituite di ogni fondamento”, ha detto.

L’ipotesi di ingresso di F2i in Telco ha peraltro suscitato perplessità da parte del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera: “Non lo so, ma sarei molto sorpreso”, ha risposto il ministro a margine di un’audizione in Senato, alla domanda su un possibile interesse di F2i per Telco.

La strada maestra da seguire per dare all’Italia “una rete di alta qualità in poco tempo” è una “combinazione forte” tra Telecom Italia e Cassa depositi e prestiti (Cdp), ha detto il ministro in occasione di un colloquio con i giornalisti del quotidiano online Linkiesta.

“Il mio auspicio è che l’Italia si doti di una rete di alta qualità in poco tempo. Spero che riusciremo a convincere Telecom Italia a fare una combinazione forte con Cdp. Non credo sia un settore dove si possano avere 2 o 3 reti o ricominciare da capo, perché il costo sarebbe insostenibile”.

E l’eventuale investimento di Sawiris in Telecom “non cambia queste mie convinzioni”. “Sono certo – ha evidenziato Passera – che, come si è trovata una soluzione efficace per Terna e Snam , possa accadere la stessa cosa anche per Telecom. Nel pieno rispetto di tutti gli interessi in campo e nel quadro della chiare indicazioni che ci vengono da Bruxelles”.

Sull’eventuale costo da sostenere per posare la fibra in autonomia invece che acquistare le rete in rame di Telecom, Passera afferma che il governo non ha fatto alcuno studio: “Non entro in nessuna tecnicalità e valutazione. Anche la stessa definizione di che cosa contiene la rete dipenderà dall’attuale trattativa tra Telecom e Cdp”.

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