Fastweb, obiettivo Full Mvno all’insegna della convergenza

Diventare operatore mobile virtuale “full” è una delle opzioni sul tavolo. E intanto la fiber company scommette sull’offerta integrata fisso-mobile-Internet e su una customer experience di qualità. Vivarelli: “Non solo abbonamenti, ora puntiamo anche sulle ricaricabili”

Pubblicato il 06 Feb 2014

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Anche Fastweb sta valutando se diventare Full Mvno, per acquisire maggiore indipendenza e lanciare, tra l’altro, servizi innovativi per i pagamenti mobili, l’identità digitale. La strategia dell’operatore sarà una partita al rialzo, nel 2014. Sarebbe più facile, se ci fosse una regolamentazione favorevole ai virtuali, a quanto riferisce Danilo Vivarelli, direttore della Divisione Consumer e Microbusiness di Fastweb.
Siete secondi sul mercato dei virtuali. Soddisfatti?
In effetti Fastweb è il secondo operatore mobile virtuale con una quota del 15,5%, come riportato recentemente da Agcom. Preferisco però fornire una vista diversa dei nostri risultati sul mobile, alla luce di quello che riteniamo un posizionamento distintivo. In un mondo in cui Internet è sempre più pervasivo e ci accompagna in tutte le attività quotidiane, vogliamo offrire un servizio completo a tutti coloro che desiderano utilizzare Internet non solo a casa e in ufficio, ma anche in mobilità a prezzi competitivi. La nostra offerta mobile è intesa come un’estensione di quella fissa e i dati confermano il successo di questo posizionamento. Se il mercato totale degli operatori mobili virtuali è basato per l’88% su sim prepagate, i nostri clienti sono principalmente postpagati e tutte le nostre offerte includono sempre Internet senza limiti: oltre il 90% dei nostri clienti utilizza il traffico dati. Ci differenziamo dagli altri operatori virtuali anche da un punto di vista tecnologico e di customer experience: tutti i nostri processi sono integrati e il nostro cliente con offerta fissa e mobile riceve un’unica fattura, parla con un unico customer care, consulta i suoi consumi attraverso una sola app.
Da qui in avanti come vi muoverete?
Nel 2014 continueremo a focalizzarci sulla convergenza e sull’utilizzo di Internet, a casa e al lavoro come in mobilità, con offerte voce e Internet tutto incluso. Il portafoglio prodotti continuerà a puntare su offerte in abbonamento a partire dalla Mobile Freedom, l’offerta con voce, sms e Internet illimitati che abbiamo lanciato nel 2013 e che ha avuto ottimi risultati arrivando a pesare fino al 20% del totale vendite. Non vogliamo però trascurare il segmento delle ricaricabili su cui, da pochi giorni, abbiamo lanciato una nuova offerta tutto incluso, Mobile Fuel, completando il portafoglio prodotti ora adatto a tutte le esigenze della clientela.
Diventerete Full Mvno?
È una valutazione che fa ogni operatore virtuale che ha raggiunto certe dimensioni e ha una strategia di crescita nel medio-lungo periodo, quindi anche Fastweb sta valutando. Il passaggio a Full Mvno garantisce all’operatore virtuale il controllo completo delle proprie sim con la possibilità di acquisire maggiore indipendenza dalla rete ospitante e di puntare a nuovi servizi, che rendono più completo il portafoglio. Si tratta, ad esempio, di servizi di pagamento in mobilità per acquistare beni utilizzando il credito telefonico (biglietti per il trasporto pubblico, parcheggi, acquisti di libri e riviste), ma anche di servizi di identità digitale che consentono di semplificare la relazione con vari enti, quali la PA. Servizi che rendono il mobile uno strumento sempre più utile nel quotidiano.
Potreste anche offrire servizi innovativi come quelli M2M, che sono nei piani di altri virtuali?
Tutto il mercato M2M o dell’Internet delle cose rappresenta un’opportunità di sviluppo per il futuro. Si tratta di iniziative che valuteremo nella nostra roadmap di servizi.
Il mercato e le regole vi stanno dando il giusto spazio? O la concorrenza è “soffocata”?
Il mercato degli Mvno in Italia ha avuto uno sviluppo limitato rispetto ad altri paesi quali Inghilterra, Francia o Spagna per l’assenza di regolamentazione. Quello mobile è un mercato oligopolistico, in cui l’ingresso di nuovi soggetti è molto difficile, sia per l’assenza di frequenze sia perché si tratta di un settore maturo, con quote di mercato consolidate. Affinché gli operatori non dotati di frequenze possano competere, è fondamentale che vengano introdotti obblighi di accesso anche nel mercato del mobile. Questo è ancora più importante visto che, nell’attuale scenario di convergenza, diventa indispensabile competere sia sul fisso sia sul mobile. L’assenza di regolamentazione sul mobile fa sì, inoltre, che le riduzioni dei prezzi che si riscontrano sul mercato retail non sempre trovino corrispondenza a livello di condizioni economiche dei servizi all’ingrosso praticati dagli operatori mobili agli Mvno inibendo quindi di fatto la possibilità per gli Mvno di competere efficacemente sul mercato italiano.

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