IL REPORT

Fitch, le telco europee “salvate” dai cavi

Nel 2013 le entrate caleranno ancora dell’1,3% ma dal prossimo anno si registrerà una crescita dello 0,2%. In controtendenza gli operatori via cavo che da quest’anno registreranno un aumento dell’1,5%

Pubblicato il 08 Gen 2013

Federica Meta

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Gli operatori di telecomunicazioni europei dovranno continuare ad affrontare il calo dei ricavi e la crescente pressione sull’Ebitda. Lo rileva uno studio di Fitch Ratings, che però è ottimista su alcuni fronti. A cominciare dal segmento dei cavi, che tornerà a crescere, seppur marginalmente, impattando positivamente su tutto il settore nel 2014.

Fitch traccia la situazione dei 12 incumbent europei, e prende in esame anche Vodafone, più 6 “altnets” (provider alternativi) di cui quattro cable company: nel complesso le compagnie genereranno revenues per 327,75 miliardi di euro, in diminuzione dell’1,3% rispetto allo scorso anno, mentre l’Ebitda operativo calerà del 2% a 106,88 miliardi e l’Ebitda margin dal 32,8% al 32,6%.

“Il numero e le dimensioni degli incumbent, che si trovano ad affrontare una concorrenza significativa e una pressione regolamentare, mascherano la forza degli operatori di rete via cavo – spiegano gli analisti di Fitch – Grazie a una tecnologia di rete superiore, gli operatoti via cavo sono in grado di mantenere una buona posizione competitiva e di generare un buon cash flow”.

In effetti gli incumbent e Vodafone vedranno calare le entrate dell’1,5% quest’anno, mentre gli altnets – cable company incluse – registreranno una crescita dell’1,5%. Inoltre il cash flow degli altnets raddoppierà rispetto agli 1,1 miliardi del 2012 mentre gli operatori storici saranno protagonisti di una crescita del 42% pari a 7,97 miliardi.

“Il settore europeo, nonostante i rischi che sta affrontando, dimostra buone capacità difensive – spiega Fitch – grazie a compagnie che offrono servizi essenziali per la vita di tutti i giorni”.

Nel 2014, secondo le stime dell’agenzia di rating, le telco produrranno un fatturato pari a 328,43 miliardi, in aumento dello 0,2% rispetto a quest’anno. In questo contesto gli incumbent cresceranno dello 0,1% a fronte del 2,4% degli altnets. Il cash flow crescerà a 10,25 miliardi mentre il debito netto scenderà a 250 miliardi di euro. Tuttavia l’Ebitda operativo resterà piatto a 106,84 miliardi mentre l’Ebitda margin raggiungerà il 32,5%.

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