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Frequenze tv, Mediaset fa il pieno di multiplex

Via libera del Ministero dello Sviluppo Economico alla conversione della frequenza in Dvb-h per la tv via cellulare al Dvb-t per il digitale terrestre del multiplex Mediaset 3. Raggiunto il cap delle 5 frequenze possibili

Pubblicato il 07 Ago 2013

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Mediaset porta a cinque le sue frequenze tv del digitale terrestre, il massimo consentito dalla normativa vigente in linea con il cap fissato dall’Ue. È quanto indicato nella relazione semestrale consultata da Radiocor. Il gruppo di Cologno Monzese ha ottenuto il via libera del ministero dello Sviluppo Economico, per trasformare alla tecnica digitale la frequenza già in suo possesso che inizialmente avrebbe dovuto essere utilizzata per la tv sui telefoni cellulari. Una tecnologia, quella della tv via cellulare, che non è mai decollata.

“In data 27 giugno 2013 il ministero dello Sviluppo Economico – si legge nel documento – a seguito del parere positivo dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha autorizzato Elettronica Industriale alla conversione dalla tecnica Dvbh-h alla tecnica Dvb-t del multiplex denominato Mediaset 3“.

La “quinta frequenza” Mediaset è stata negli ultimi anni al centro di un ampio dibattito, anche politico e non solo nel mondo della comunicazione, soprattutto in relazione al beauty contest con cui l’ultimo governo Berlusconi intendeva assegnare le frequenze tv del dividendo digitale. Da una parte, c’era la possibilità che Mediaset, così come Rai, prendesse parte a tale beauty contest (poi annullato e sostituito da un’asta tv che dovrebbe tenersi all’inizio del 2014) per acquisire ulteriori frequenze di trasmissione oltre alle quattro già possedute. Dall’altra – in base al recepimento della normativa Ue sulla neutralità tecnologica – si apriva per Mediaset (ma anche per Rai) l’opportunità di convertire le frequenze Dvb-h dei telefonini alla tecnica digitale. L’annullamento del beauty contest e la determinazione del regolamento di gara per l’asta sulle frequenze (non ancora iniziata perché al vaglio di Bruxelles) che fissa in cinque il tetto di multiplex massimo per un singolo operatore ha di fatto tagliato fuori Mediaset e Rai dalla procedura e suggerito al gruppo di Cologno Monzese di avviare immediatamente la conversione dell’ultimo multiplex a disposizione.

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