Galateri: “In Italia troppe aziende offline”

Il presidente del Comitato banda larga di Confindustria e di Telecom Italia accende i riflettori sulla scarsa digitalizzazione delle imprese nostrane: “Pochi investimenti e defiict di cultura digitale gli ostacoli da superare”

Pubblicato il 08 Mar 2011

"La banda larga è un imprescindibile motore di sviluppo"
e si stima che una sua penetrazione possa generare "una
crescita aggiuntiva del Pil superiore all’1% all’anno". Lo
dichiara in un’intervista al Sole 24 ore Gabriele Galateri di
Genola, presidente del Comitato banda larga di Confindustria e di
Telecom Italia.

Secondo Galateri, "il superamento del digital divide è
prioritario. La principale criticità per lo sviluppo di un vero
ecosistema digitale anche in Italia non sono le infrastrutture tlc,
bensì la bassa alfabetizzazione del settore pubblico e quello
privato".

L’utilizzo della banda larga in Italia va liberato, secondo
Galateri: "Su questo fronte il ritardo italiano è ampio –
aggiunge – solo il 14% delle realtà produttive si serve di
internet per acquistare prodotti e solo il 4% utilizza il web come
canale di vendita".

Per il presidente del Comitato banda larga di Confindustria
“bisogna dare atto al ministro Romani del suo impegno, ma non è
sufficiente”, quindi "è necessario un maggior impegno sia
del Governo sia dalla maggior parte delle Regioni" a cui
bisogna affiancare un processo di "infrastrutturazione delle
aree con fibra ottica", quali Trentino e Lombardia, e bisogna
promuovere "più collaborazione tra pubblico e
privato".

Sul digital divide, Galateri ritiene che sia importante
"superarlo", perché "ha un impatto ancora elevato
sulle imprese: con la crisi sono cambiate le priorità
dell’esecutivo e l’avvio del fondo è stato ridotto",
passando dagli inziali 800 milioni di euro a 100 milioni, aggiunge.

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