AGENDA DIGITALE

Giacomelli: “Allo studio un modello per spingere la banda larga nei territori”

Il sottosegretario alle Comunicazioni: “Pensiamo a una formula di intervento del governo su progetti ad alto valore. Avanti tutta sulla sinergia con le Regioni”. E sulle risorse dice: “Il semestre Ue occasione per rivedere le politiche di aiuti al digitale”. Bandi Mise-Infratel: 209 milioni sul piatto

Pubblicato il 01 Ago 2014

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“Stiamo studiano una formula, un modello per l’intervento del governo in progetti pilota per la banda larga in grado di creare valore”. Lo ha annunciato il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, in occasione della firma dell’accordo per lo sviluppo della fibra in Abruzzo.

“L’Italia paga un pauroso ritardo sullo sviluppo della banda larga – ha detto Giacomelli – E crediamo che il gap con il resto dell’Europa si possa superare solo lavorando sulle sinergie tra governo centrale e territori, le Regioni in particolare. Questo modello dovrà funzionare all’insegna del patto tra i vari livelli istituzionali”.

Per Giacomelli bisogna emanciparsi dalla visione taumaturgica della banda larga. “Bisogna uscire dalla logica secondo cui basta la fibra per trasformare la PA, la scuola o le imprese. Bisogna ragionare in termini di servizi e, in questo senso, le istituzione oltre a creare le condizioni per sviluppare le infrastrutture devono elaborare politiche di sostegno per la creazione di servizi, quelli sì, in grado di cambiare i processi e i paradigmi che hanno funzionato finora. Credo che serva una riflessione comune di tutti i player, pubblici e privati, per agire in questa direzione”.

“Da parte sua il governo, con il decreto Sblocca Italia – ha ricordato il sottosegretario – intende mettere in campo agevolazioni fiscali fino al 50% per gli operatori oltre che un catasto delle reti per mappare la aree cablate e non con l’obiettivo di evitare ridondanze negli investimenti. Da sottolineare anche il lavoro che stiamo facendo per facilitare innovative modalità di posa della fibra”.

Si tratta, secondo Giacomelli, di una dimostrazione di come il digitale sia al centro delle politiche del governo e dell’impegno dello stesso per facilitare gli investimenti dei privati in un settore ad alta capacità anticiclica, come quello delle Tlc.

Sul fronte risorse Giacomelli ha ricordato che bisogna “sfruttarle tutte, fino all’ultimo centesimo”, in particolar modo quelle del Fondo Sviluppo e Coesione. “Il semestre di presidenza europea sarà per l’Italia l’occasione anche per proporre un aggiornamento delle politiche degli aiuti per il digitale finora utilizzate”, ha sottolineato.

Un esempio della sinergia governo-regioni sullo sviluppo della banda ultra larga è dato dall’intesa firmata con tra Mise e Regione Abruzzo per la realizzazione di una rete in fibra. Infratel Italia provvederà a pubblicare in Gazzetta Ufficiale, entro il 4 agosto, il bando per l’affidamento del progetto, comprensivo della posa dei cavi e della manutenzione successiva sul territorio abruzzese.

L’importa totale a base d’asta è di 17milioni e 640mila euro di cui oltre 529mila per oneri di sicurezza non soggetti al ribasso e 557mila per le spese di progettazione. Complessivamente il finanziamento ammonta a 25 milioni di euro.

Nell’ambito del progetto si prevede la copertura su 24 comuni abruzzesi di oltre 180mila abitazioni e di tutti gli uffici pubblici, compresi scuole ed ospedali. “L’Abruzzo – ha detto Giacomelli – è tra le regioni di testa protese verso il cambio di passo del Paese per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale europea”.

Ammontano a quasi 209 milioni (208,923 milioni) i finanziamenti Infratel-Mise convogliati nell’ultima settimana di luglio su bandi regionali per la posa della banda ultralarga.

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