STRATEGIE

Huawei, avanti tutta sull’Italia

Due tappe del roadshow europeo toccano il nostro Paese dove le vendite della società cinese hanno raggiunto i 500 milioni. Loiola: “Puntiamo su finanza, utilities e sanità”

Pubblicato il 25 Mag 2012

Luigi Ferro

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Due tappe del roadshow europeo di Huawei enterprise toccano anche l’Italia. Segno dell’importanza che la società cinese dà alla Penisola dove nel 2011, a fronte di un fatturato mondiale di 32,4 miliardi di dollari (+11%, con una crescita più forte fuori dalla Cina), le vendite hanno raggiunto i 500 milioni di euro. L’occupazione è arrivata a quota 550 persone ma per fine anno sarà raggiunto l’obiettivo di 700 persone.

Secondo Geroge Zhao Ming, managing director di Huawei Italia, la divisione enterprise nel mondo ha visto crescere del 57% il suo fatturato che è stato di 1,46 miliardi di dollari. Analogo trend di crescita è stato conseguito dalla filiale italiana per il mondo enterprise i cui risultati sono in linea con gli obiettivi.

Secodo Zhao l’obiettivo di aumento del fatturato per il 2012 è del 40% con oltre il 65% del business realizzato all’estero. Il 45% del giro d’affari va a ricerca e sviluppo. In totale si tratta di 3,6 miliardi di dollari che vanno in buona parte alla divisione enterprise. “Abbiamo proseguito gli sforzi di localizzazione a Milano, Torino e Roma e in particolare con il centro globale per la ricerca sulle microonde inaugurato lo scorso novembre a Segrate” ha ricordato Roberto Loiola, vice president Western Europe di Huawei.

L’Italia al momento è il terzo mercato europeo per la multinazionale cinese, ma Loiola punta con decisione verso il primato continentale. “per questo abbiamo creato la divisione enterprise, un’azienda nell’azienda che ha come obiettivo di crescere ancora del 50% rispetto allo scorso anno e raggiungere 200 milioni di dollari entro il 2015. Finanza, utilities, industry, sanità sono i terreni d’azione della filiale italiana della divisione dedicata al mondo delle aziende che con la sua tecnologia è presente nelle reti dei principali operatori e non dimentica la Pubblica amministrazione. Due Asl di Roma, la regione Basilicata, il Miur, Poste Italiane, il ministero di Giustizia sono alcune referenze citate da Loiola.

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