APPELLO A MONTI/3

Ict, Bessada: “Favorire gli investimenti privati”

Trasformare l’Ict in leva per lo sviluppo. Nella nostra inchiesta abbiamo chiesto a 16 manager quali sono le priorità che il governo Monti dovrebbe portare avanti. Ecco la ricetta di Ossama Bessada, Ad di Wind Vp esecutivo Nord America ed Europa di Vimpelcom

Pubblicato il 13 Dic 2011

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Credo che il settore dell’Ict sia una leva estremamente efficace per ridare slancio all’economia ed aiutarla a rimettersi sulla strada della crescita, in quanto interviene in diversi stadi della catena di produttività. La parola chiave per sbloccare il potenziale e sfruttare pienamente le opportunità offerte dall’Ict è “investimenti”: per modernizzare la portata geografica delle infrastrutture e per poter dispiegare le tecnologie di nuova generazione necessarie per consentire una maggior velocità di connessione con capacità sufficiente per soddisfare la crescente domanda di traffico.

Wind ha fatto la propria parte investendo oltre 1,1 miliardi di euro nel mese di settembre per assicurarsi 60 MHz di spettro e fornire servizi mobili Lte di quarta generazione, e tra breve cominceremo ad eseguire i test per poterne implementare il servizio.Sul fronte della linea fissa, stiamo valutando come utilizzare nella maniera più efficiente la connettività della fibra. Il Governo può fare molto per sostenere questo processo di sviluppo, intervenendo a tre diversi livelli:
– il primo consiste nell’ottenere un quadro regolativo che garantisca i prerequisiti per una distribuzione rapida della tecnologia 4G. Le priorità principali sono la definizione di un piano per risolvere i problemi di interferenza che interessano lo spettro recentemente messo all’asta, in particolare la frequenza a 800 MHz, e la revisione dei limiti del campo elettromagnetico ad una soglia mVolt al metro in linea con gli standard europei.
– Il secondo è creare condizioni favorevoli per attirare investimenti privati, sia nazionali che esteri, per lo sviluppo delle infrastrutture.
Potrebbe essere una buona idea incentivare gli investimenti da parte di operatori di infrastrutture attraverso meccanismi di agevolazioni fiscali. In tal senso, la recente delibera in merito alle tariffe di terminazione mobile non va in questa direzione poiché riduce le risorse finanziarie in un momento in cui è necessario investire.
– Il terzo è quello di stimolare la domanda di nuovi servizi, creando condizioni favorevoli per accelerare lo sviluppo delle infrastrutture. Mi riferisco in maniera particolare alle iniziative come la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, che porterebbero molteplici effetti benefici alla società nel suo complesso, e ad incentivi diretti per incoraggiare l’adozione dei servizi di banda larga super veloce.

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