FREQUENZE

Interferenze Lte-Tv, in Italia pagheranno le telco

Saranno a carico di Tim, Wind e Vodafone, assegnatari della banda a 800 Mhz, gli interventi per eliminare eventuali disturbi del 4G mobile agli apparati di ricezione del segnale del digitale terrestre. E’ quanto prevede la bozza del pacchetto Crescita

Pubblicato il 07 Set 2012

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Saranno gli operatori, in quanto assegnatari della banda a 800 Mhz, a doversi fare carico di eventuali problemi di interferenza dell’Lte con il segnale degli impianti di ricezione domestica del digitale terrestre televisivo. Lo stabilisce l’articolo 34 della bozza del Decreto Sviluppo relativa alla “Diffusione delle tecnologie di rete a banda larga fissa e mobile” in possesso del Corriere delle Comunicazioni, in base al quale il Mise, sentita l’Agcom, ha deciso che “Gli interventi di mitigazione delle interferenze sono fatti a valere da un fondo costituito dagli operatori di Tlc assegnatari delle frequenze in banda a 800 Mhz (Tim, Vodafone e Wind ndr)”.

E ancora, “i parametri per la costituzione di detto fondo sono definiti nel regolamento considerando l’importo di aggiudicazione dei singoli blocchi, il numero delle stazioni radio base operanti nella suddetta banda, la distanza fra la frequenza operativa e il margine superiore della banda televisiva ed i risultati delle attività di sperimentazione effettuate”. Sarà compito del Ministero dello Sviluppo Economico determinare il contributo dovuto dagli operatori e rimodularlo ogni tre mesi sulla base dei costi di intervento effettivamente sostenuti e rendicontati.

L’accensione dei primi ripetitori Lte a gennaio 2013, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe produrre l’oscuramento di un televisore su quattro, con la necessità per i cittadini di chiamare un antennista per risintonizzare il segnale televisivo se disturbato dal 4G. Nel Regno Unito l’Ofcom ha chiesto agli operatori prima dell’asta Lte di mettere sul piatto 180 milioni di sterline (225 milioni di euro) per ovviare ai problemi di interferenza, lo stesso avverrà in Francia, mentre in Spagna il costo della risintonizzazione, stimato in 300 milioni di euro, sarà coperto dai cittadini.

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