La Cina punta sulla Internet delle cose, cercando di sviluppare
tecnologie all'avanguardia che le diano un ruolo di primo piano
nel settore che ancora oggi non ha. Per questo potenzierà
investimenti e ricerca nei prossimi cinque anni, come prevede il
12mo piano Quinquennale. Lo ha reso noto Yang Xueshang, vice
ministro dell’Industria e dell’information technology in
occasione di un forum tenutosi nella città cinese meridionale di
Shenzhen.
Obiettivo della Cina, ha fatto sapere Yang, è costruire un sistema
tecnologico completo e un insieme standard riconosciuti a livello
internazionale per la Internet of things.
Yang ha anche fatto sapere che il Paese lavorerà per promuovere
tutti i settori industriali connessi con la Internet delle cose,
dalla manifattura alla comunicazione ai servizi, promuovendo le
diverse applicazioni tecnologiche e creando una catena del valore
estesa.
La Cina già possiede una serie di tecnologie nel settore della
Internet of things, prodotte internamente, e ha messo a punto
applicazioni preliminari in settori come i trasporti, la logistica,
la finanza, la protezione ambientale, la sanità e la difesa
nazionale.
Tuttavia, l’Internet delle cose è un’industria ancora ai suoi
albori e in Cina deve affrontare una serie di ostacoli al suo pieno
sviluppo, come nota oggi l’agenzia Xinhua. Le tecnologie e i
prodotti core della Cina sono ancora indietro rispetto a quelli
delle nazioni sviluppate, ha ammesso Li Li, vice-direttore del
Science and Technology Department che fa parte del ministero
dell’Industria.
Secondo Li, alla Cina mancano ancora una rete di servizi integrata
e avanzata e imprese leader nel settore. Inoltre le applicazioni
della tecnologia sono ancora in fase di test e limitate e
permangono rischi sulla sicurezza delle informazioni.