Itu: “L’Ict ha bisogno di regole adeguate ai tempi”

Servono norme in grado di creare un ambiente più favorevole alla crescita digitale. Sanou: “Oggi più che mai è fondamentale un assetto regolatorio in linea con le esigenze del mercato”

Pubblicato il 04 Apr 2011

Regolare le Ict in modo efficace contribuisce allo sviluppo
economico e sociale complessivo di una nazione: è questo il cuore
del messaggio lanciato dall’undicesima edizione del rapporto Itu
sui trend nella regolamentazione delle Ict. Il documento, Trend in
Telecommunication reform 2010-2011, sottolinea la presenza ormai
pervasiva delle Ict in quasi ogni aspetto della vita moderna
el'enorme influenza acquisita dalle Ict in diversi aspetti
dell'economia e della società ha determinato un paesaggio
regolatorio sempre più vivace e complesso.

All'inizio del 2011, più dell’80% dei mercati mondiali
possiede delle agenzie di regolamentazione delle Ict autonome, per
un totale di 158 regolatori Ict in tutto il mondo – contro 106 di
un decennio fa. I trend del Telecommunication Reform 2010-2011
confermano che i mercati Ict in tutto il mondo stanno diventando
sempre più competitivi da ogni punto di vista, dai servizi gateway
internazionali all’ultimo miglio al 3G. Nel 2010, più del 93%
dei Paesi del mondo ha aperto le porte alla libera concorrenza
nella fornitura dei servizi Internet e il 90% fa lo stesso per la
fornitura di servizi mobili. Un ulteriore 92% presenta mercati
competitivi per la banda larga mobile 3G.

A livello mondiale, gli abbonamenti mobili ammontano oggi a oltre
5,3 miliardi, di cui 940 milioni ai servizi di mobile broadband,
una cifra che dovrebbe raggiungere il miliardo entro la metà del
2011. L’accesso alle reti mobili è ora disponibile per il 90%
della popolazione mondiale. Anche tra le persone che vivono nelle
aree rurali, l’80% oggi può contare sulla copertura mobile.

In termini di applicazioni, alla fine del 2010, Facebook da solo
arrivava a 600 milioni di utenti attivi, oltre un terzo degli
utenti Internet in tutto il mondo. Il 40% degli utenti attivi di
Facebook accede al social network tramite il proprio dispositivo
mobile. Il sito di micro-blogging Twitter ha da parte sua più di
200 milioni di utenti registrati e anche qui il 37% degli utenti
attivi usa il proprio terminale mobile per scambiare i tweets. I
dati dell'Itu mostrano anche che ogni giorno su YouTube vengono
guardati due miliardi di video, mentre cinque miliardi di foto sono
ospitate su Flickr.

"Le Ict sono veramente al centro di tutto ciò che
facciamo", afferma il segretario generale dell'Itu,
Hamadoun Touré. "La tecnologia sta trasformando la vita di
tutti – anche di coloro che ancora non vi hanno accesso
diretto".

Il report evidenzia come, man mano che una regolamentazione
efficace diventa cruciale per la crescita economica in tutti i
settori, due grandi temi emergano: l'ubiquità delle Ict e il
ruolo fondamentale dei regolatori telecom/Ict nel creare un
ambiente digitale favorevole allo sviluppo. Dal cambiamento
climatico alla salute, dall'istruzione alla sicurezza
personale, non si può più discutere delle grandi questioni
sociali senza esaminare attentamente anche il ruolo delle Ict nel
creare, gestire e risolvere questi problemi.

"Dato che le Ict toccano tutti gli aspetti della vita della
società, in fase regolatoria devono essere presi in considerazione
i legami tra le Ict e le grandi questioni come il cambiamento
climatico, la crescita economica e la digitalizzazione delle
abitudini di vita”, afferma Brahima Sanou, direttore del
Telecommunication development bureau dell’Itu. "Oggi più
che mai, è fondamentale prendere in considerazione lo scopo e
l’ampiezza dell’azione del regolatore Ict, fondamentale nel
dare forma a un mondo digitale da cui nessun cittadino dovrebbe
essere lasciato fuori".

Il report conferma le enormi potenzialità dell’Ict nel dare un
contributo positivo alle principali sfide sociali. Ad esempio, come
ogni altra industria, le Ict contribuiscono alle emissioni di gas
serra; tuttavia, si trovano anche in una posizione unica nel
permettere la riduzione delle stesse emissioni tramite sistemi di
gestione dell'energia 'intelligente'.

Pur se i vantaggi della società dell'informazione sono
evidenti, la rivoluzione della banda larga ha sollevato nuove
questioni e sfide. I consumatori di ogni età stanno godono dei
benefici di questo nuovo mondo, ma si espongono anche a dei rischi,
se non vengono prese le necessarie misure.

L'interconnessione delle Ict facilita la diffusione di virus e
malware a livello mondiale e rende più facile per perpetrare varie
forme di criminalità informatica; allo stesso tempo è più
difficile scovare e perseguire i cybercriminali.
Nell'ecosistema della banda larga, il regolatore telecom/Ict ha
probabilmente un ruolo da svolgere nella lotta contro la
criminalità informatica, secondo l'Itu.

Trends in Telecommunication Reform 2010-2011 sostiene anche che
l'accesso su banda larga non è più un lusso ma una necessità
che sarà cruciale per la crescita economica, sociale e politica di
ogni nazione. La banda larga è un potente acceleratore per il
raggiungimento degli obiettivi di sviluppo dell’Mdg (Millennium
development goals), fissati per il 2015, e il report sottolinea in
particolare la necessità di una pianificazione proattiva della
banda larga da parte di tutti i governi.

Una politica nazionale efficace per la banda larga esaminerà le
opzioni per stimolare la diffusione della banda larga e per
massimizzare l'impatto economico positivo di questa tecnologia;
includerà la gestione strategica dello spettro, che comprende la
gestione della transizione delle trasmissioni radiotelevisive da
analogico a digitale, e la creazione di solide basi per la
realizzazione di reti Ngn.

Proprio l'avvento delle reti ad altissima velocità e di nuovi
tipi di contenuto mette l'accento, ancora una volta,
sull’importanza del ruolo dei regolatori Ict e dei governi nello
stimolare la domanda di banda larga e promuovere gli investimenti
in infrastrutture. Risolvere le controversie rapidamente in un
ambiente competitivo, complesso e convergente è un'altra sfida
per i regolatori.

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