LA VERTENZA

Jabil, vertice con Nsn per sblocco trattativa

Gli operai della fabbrica di Cassina de’ Pecchi chiusa da dicembre 2011 incontreranno esponenti di Nokia Solutions Networks mercoledì prossimo. Sul tavolo la cessione dell’area su cui sorge lo stabilimento, di proprietà di Nsn

Pubblicato il 20 Set 2013

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Nuova protesta degli operai della Jabil (ex Nokia Siemens Networks) negli uffici di Nsn Italia a Cassina de’ Pecchi. Lo annuncia la Fiom, aggiungendo che la protesta è stata momentaneamente interrotta dopo l’intervento del prefetto di Milano, che ha convocato un incontro fra le parti per mercoledì prossimo.

Ceduto da Nokia Siemens Networks (oggi Nokia Solutions Networks) a Jabil nel 2008, lo stabilimento per la produzione di componenti elettronici, in particolare ponti radio, ha interrotto la produzione nel dicembre del 2011, con la messa in mobilità di 322 persone. Da allora, il personale di Jabil ha organizzato un presidio di fronte alla fabbrica a Cassina de’ Pecchi.

Negli ultimi tempi, in maniera improvvisa, si è fatto avanti un imprenditore, che sarebbe interessato a rilevare il capannone di Jabil e a riavviare la produzione, per riprendere le attività nel settore dell’energia. I macchinari saranno forniti gratuitamente da Jabil, ma per ora Nsn non è interessata ad aprire la trattativa per la concessione dell’area su cui sorge la fabbrica, che è di sua proprietà. Secondo la Fiom, Nokia Solutions Networks sarebbe interessata a valorizzare l’area, cedendola ad altri acquirenti.

Di qui la protesta degli operatori di Jabil e l”intervento del prefetto per sbloccare la trattativa con Nsn, che in Italia è in crisi da tempo e ha da poco avviato le procedure di mobilità per 226 dipendenti. Nel polo delle telecomunicazioni di Cassina de’ Pecchi, fra Jabil e Nokia Siemens Networks, lavoravano circa 1.500 persone nel 2007 che oggi sono circa 500.

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