La Ue richiama l’Agcom: “Giù subito le tariffe di terminazione”

Il listino sottoposto alla valutazione della Ue è stato rimandato al mittente: secondo la Commissione la proposta di Agcom di raggiungere la piena simmetria nel 2012 contrasta con il principio di orientamento al costo: “La misura sia in vigore da quest’anno”

Pubblicato il 15 Apr 2011

La Commissione europea ha rimandato al mittente (alias all’Agcom)
il nuovo listino sui costi di terminazione fissa chiedendo
all’Authority di abbattere i costi il prima possibile.
L’Autorità italiana l’Autorità ha previsto che le tariffe
2011 per i servizi di interconnessione di Telecom Italia sottoposti
a regolamentazione non subiscano variazioni rispetto al 2010
(delibere 179/09/Cons e 180/09/Cons). Inoltre, per quanto riguarda
la garanzia della piena simmetria tra le tariffe di terminazione di
Telecom Italia e quelle dei suoi concorrenti, l’Autorità ha
stabilito che questo risultato si raggiunga nel 2012, provvedendo
in primo luogo a definire le tariffe di interconnessione in
tecnologia Ip.

La Commissione Ue ha criticato la proposta italiana e ha chiesto
che la piena simmetria tariffaria sia posta in essere già
quest’anno. Secondo la Ue. Facendo eco alle sue precedenti
osservazioni all'Agcom, la Commissione dubita che l’approccio
adottato rifletta i costi di un operatore efficiente e per questo
chiede l’immediata applicazione della simmetria tariffaria.

La parola finale spetta all’Agcom che dovrà decidere sul da
farsi, ossia se recepire le indicazioni della Ue o procedere con
l’applicazione del listino sulla base della proposta iniziale. Il
nuovo articolo 7 della Direttiva Quadro (Telecom Package) che gli
stati membri dovranno recepire entro il prossimo 25 maggio
stabilisce che Commissione, Berec e autorità nazionali dovranno
collaborare per adottare le misure correttive indicate dalla
Commissione nel caso in cui questa esprima parere fortemente
contrastante rispetto alle proposte delle autorità locali. Ciò
significa che la Commissione veder rafforzare il proprio potere,
quantomeno da un punto di vista della pressione, ma non ha però
diritto di veto, quindi saranno comunque le singole autorità ad
avere l’ultima parola in causa.

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