IL CDA

La7, trattativa esclusiva con Cairo, no a cessione frequenze

Il cda di Telecom Italia ha approvato a maggioranza l’avvio di una negoziazione in esclusiva per la cessione di La7 srl. Due settimane di tempo per definire acquisto. Esclusa la quota di Mtv Italia. Clessidra bocciata: offriva troppo poco per le frequenze. Non esaminata offerta Della Valle

Pubblicato il 18 Feb 2013

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Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia – riunitosi sotto la presidenza di Franco Bernabè – ha approvato una trattativa in esclusiva con Cairo Communication per la cessione dell’intera partecipazione in La7 Srl.

Il cda “esaminate le offerte pervenute in esito al processo di dismissione delle attività Media, ha approvato l’avvio di una fase di negoziazione in esclusiva con Cairo Communication per la cessione dell’intera partecipazione in La7 Srl con l’esclusione della quota di Mtv Italia (51%) detenuta dalla stessa La7”, si legge in una nota dell’azienda. “La decisione è stata comunicata al Presidente di Telecom Italia Media, società che controlla l’emittente televisiva, per le determinazioni di competenza”.

L’offerta di Clessidra è stata scartata in quanto la proposta per l’acquisizione integrale di tv e frequenze non teneva nel debito conto il valore delle frequenze, che quindi l’azienda ha deciso di tenere per sé optando per l’offerta di Cairo che invece riguarda esclusivamente la tv.

Dopo la vendita dunque a Ti Media resteranno in pancia i multiplex, valutati intorno ai 300-350 milioni di euro.

Riguardo all’offerta in extremis di Della Valleche ha fatto balzare di oltre il 10% il titolo in borsa di Ti Media – il cda ha deciso di non tenerne conto.

La decisione di dare a Urbano Cairo l’esclusiva sulla vendita de La7 “è stata presa a maggioranza e non all’unanimità”, ha precisato lasciando la sede di Telecom il consigliere Tarak Ben Ammar. “Il messaggio che abbiamo voluto dare è che abbiamo preso una decisione prima delle elezioni nel solo interesse dell’azienda”, ha aggiunto. “Le aziende quotate in Borsa hanno migliaia di investitori stranieri e devono gestire gli interessi di tutti gli investitori e non soltanto quelli italiani e politici”.

E sull’offerta di Della Valle il consigliere ha detto che “se Cairo non compra e comunque se Della Valle vuole si mette d’accordo con Cairo”. L’imprenditore ha specificato che per chiudere la trattativa con Cairo “sono stati dati tempi molto rapidi” e che “ci sarà una dote” riferendosi all’ipotesi di vendor loan (finanziamento del venditore). L’offerta che il direttore finanziario Piergiorgio Peluso ha illustrato era migliorativa rispetto alla precedente che, secondo indiscrezioni, prevedeva l’acquisto de La7 (escluso il 51% di Mtv Italia) senza debiti e con un vendor loan di 90 milioni di euro.

Urbano Cairo – ha detto a caldo all’Ansa l’imprenditore – “avrà due settimane di tempo per definire l’acquisto de La7”. “Ora è importante mettersi velocemente al lavoro per dare slancio alla rete che ha dei punti di forza notevoli ma anche costi notevoli. Bisogna trovare un equilibrio”.

Il Consiglio di Telecom Italia Media- anch’esso riunitori oggi, sotto la presidenza di Severino Salvemini– sarà riconvocato in esito alle negoziazioni per la definitiva approvazione dell’operazione. “Il Consiglio – si legge in una nota – ha altresì deliberato di dare mandato al Presidente di convocare l’Assemblea Ordinaria degli azionisti della Società in unica convocazione il giorno 5 aprile 2013, in Rozzano (Milano), per deliberare in merito al Bilancio al 31 dicembre 2012, alla Relazione sulla remunerazione, alle determinazioni conseguenti alla cessazione di quattro amministratori nel corso del 2012, alla nomina del Collegio Sindacale per scadenza del relativo mandato e all’aggiornamento delle condizioni economiche dell’incarico di revisione legale per il periodo 2012-2018”.

Da parte sua il patron di Tod’s ha commentato che l’obiettivo era “tentare di costruire un modello nuovo di società di media che coinvolgesse un gruppo di investitori italiani, professionisti che lavorano attualmente a La7 e altri che sarebbero arrivati, per cercare di sviluppare ancora con più determinazione un polo televisivo coerente con i principi di salvaguardia dell’indipendenza dell’informazione. Ci auguriamo – ha aggiunto – che questo avvenga comunque, il Paese ne ha sicuramente bisogno”.

Intanto, Moody’s ha deciso di assegnare il giudizio di (P)Ba2 ai titoli ibridi presentati da Telecom Italia, che hanno scadenza nel 2073, prima ancora della collocazione. L’outlook è negativo. “Il rating riflette la natura ibrida dello strumento – hanno spiegato gli esperti al Sole 24Ore Radiocor – ovvero la durata di 60 anni, il fatto che consente a Telecom di differire i coupon e il fatto stesso che i coupon non possono aumentare per i primi dieci anni e dopo solamente di 100 basis point”.

Pur apprezzando la diversificazione geografica della compagnia e la politica di riduzione del debito gli analisti di Moody’s accendono i riflettori sull’andamento debole del mercato della telefonia in Italia, che esercita una inevitabile pressione sui margini dell’azienda di Tlc. “Moody’s ritiene che il rischio finanziario di Telecom sia aumentato” e il maggiore rischio, secondo gli esperti non è controbilanciato dal taglio dei dividendi né dal lancio degli strumenti ibridi per 3 miliardi nei prossimi 18-24 mesi. La performance dell’ebitda preoccupa Moody’s cosi’ come la decisione del management di non rivedere al ribasso il target sul debito.

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