IL PIANO

Lazio, 220 milioni per il digitale. Zingaretti: “Puntiamo alla PA open”

Banda larga, amministrazione digitale, e-health e smart city i pilastri del piano. Il ministro Madia: “La Regione laboratorio di innovazione”

Pubblicato il 18 Giu 2015

Federica Meta

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Cinque aree di intervento finanziate con circa 220 milioni di euro per realizzare l’Agenda Digitale regionale, il Lazio Digitale e promuovere così un’amministrazione aperta e partecipata, uno sviluppo sostenibile e una nuova cittadinanza. A presentare la novità a Roma il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Un documento programmatico unitario, che – come spiegato dal governatore – sintetizza e traduce in una pianificazione operativa gli obiettivi enunciati nel programma di governo ed un strumento per la definizione di una governance unitaria dell’Ict, definita con il supporto di Lait S.p.A e sentite le Direzioni, gli Enti regionali e le altre società in-house eventualmente coinvolte su specifici progetti e attività.

“Una Regione digitale é anche una Regione più giusta – ha sottolineato Zingaretti – è più trasparente, rende più chiare le opportunitá. Se un bando europeo è conosciuto da 10 mila persone invece che da 100 si fa la differenza. Quando si conoscono alla perfezione dove sono i servizi, oppure l’anziano che invece di uscire e andare a ritirare l’esito delle analisi lo può fare da casa, è servizio che costa meno e produce più giustizia. Lo Stato esiste per essere amico delle persone, non il loro nemico”.

In occasione dell’evento di presentazione il ministro della PA e Semplificazione, Marianna Madia, ha inviato un videomessaggio. “La Regione Lazio può essere un laboratorio di innovazione – ha detto Madia – sul fronte Spid, un progetto per il quale è fondamentale il ruolo degli enti territoriali”.

“L’Agenda Digitale é fatta di cose molto concrete: la fattura elettronica per avere maggiore trasparenza, velocità e tracciabilità. E’ la ricetta elettronica che c’é già in alcune province e presto arriverà a Roma – ha poi spiegato – E’ la possibilità di avere sul cellulare informazioni e servizi, in quale pronto soccorso c’é meno fila. Sarà avere in tutti i comuni del Lazio la banda ultra-larga. Cose che prima non c’erano stiamo iniziando a costruirle e a realizzarle grazie a questo piano”.

“Sono 220 milioni che ci fanno essere la Regione all’avanguardia sull’innovazione – ha ricordato – Abbiamo già cominciato: 24 Comuni già stanno posando i cavi, la provincia di Viterbo ha già la ricetta elettronica, il Lazio é stato il primo ad avere la fatturazione elettronica. I risultati si cominciano a vedere: è un lavoro in progress e forse quando si parla di innovazione, si può dire che non finirà mai. L’importante è che cambi la qualità della vita delle persone”.

L’obiettivo del progetto laziale è promuovere uno sviluppo sostenibile, un’amministrazione aperta e partecipata e una nuova cittadinanza attraverso l’uso della connettività, delle tecnologie e dei servizi. Quello per realizzare l‘Agenda digitale sarà un percorso partecipato: ad ogni area di intervento corrisponderà un tavolo tematico, aperto ai rappresentanti delle categorie di tutti i portatori di interesse territoriali che lavoreranno in presenza (3 incontri da luglio sino a metà ottobre) e online. Inoltre, pareri, idee e proposte dei cittadini sui temi dell’Agenda saranno recepiti attraverso una piattaforma di consultazione online (visibile all’indirizzo http://laziodigitale.ideascale.com).

Nel dettaglio, le cinque “aree di intervento” per l’Agenda Digitale del Lazio sono: Infrastrutture digitali e di rete (banda ultralarga; Data Center unico regionale; wi-fi); Amministrazione digitale, aperta e intelligente (open data, dematerializzazione atti, informatizzazione per rilascio pareri obbligatori); Sanità digitale (fascicolo sanitario elettronico, sistema informativo ospedaliero, referti aziende ospedaliere, ricetta digitale); Comunità intelligenti (digitalizzazione dei SUAP, programma “Startup Lazio!”, network Porta Futuro, risparmio energetico…); Cittadinanza e competenze digitali (formazione sulle competenze digitali e i diritti digitali, misure formative per le imprese innovative e le start-up digitali e creative, misure formative per le Amministrazioni, misure per l’innovazione nelle scuole.).

Più un obiettivo trasversale: Internet Governance regionale, ossia definizione delle policy di gestione complessiva della rete Internet, per la parte di pertinenza della Amministrazione Regionale.

I quasi 220 milioni provengono dalla programmazione Ue 2014-2020, quella 2007-2013 e vecchi fondi FAS,. Entrando nel dettaglio il Por Fesr Lazio 2014-2020, destina 154,3 milioni di euro sulle seguenti azioni: Suap (Sportello unico per le attività produttive) per 8 milioni; Piano per la Banda Ultralarga (BUL) della Regione Lazio (121 milioni); Consolidamento e razionalizzazione dei data center regionali (25,3 milioni).

Il Psr Lazio 2014-2020 destina invece 40,6 milioni per portare la banda ultra larga nelle zone rurali e a fallimento di mercato, con investimento diretto. Per un totale, tra Fesr e Feasr 2014-2020, di 194,9 milioni di euro. Dalla programmazione 2007-2013 e vecchi fondi Fas vengono invece recuperati 25 milioni di euro per portare la banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato, con investimento diretto. Oltre ai progetti finanziati con le risorse appena menzionate, sono compresi in Agenda Digitale altri progetti (sulla sanità digitale, competenze digitali, ecc.) che sono finanziati con altre risorse (Bilancio Regionale, Fse) Vanno in ultimo aggiunte eventuali risorse nazionali non ancora definite (ma ipotizzate soprattutto in relazione alla Banda ultralarga).

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