Lte, ostacoli anche in Scandinavia. Due anni per il vero decollo

Ancora assente l’hardware compatibile e investimenti ardui in tempi post-crisi. Anche il business model delle telecom dovrà cambiare: addio tariffe flat-rate

Pubblicato il 17 Mag 2010

Persino nelle città-faro della Svezia e della Norvegia, dove è
già stata lanciata dallo scorso dicembre, la tecnologia mobile di
quarta generazione non decolla, notano gli analisti, e occorreranno
almeno due anni per superare gli ostacoli che ancora frenano
l’adozione a livello mondiale. “Il vero avvio è rimandato al
2012-2013", secondo Greger Johansson, analista telecom della
Redeye di Stoccolma.

Quali gli ostacoli principali? Secondo gli esperti, la
realizzazione delle reti 4G (dieci volte più veloci di quelle 3G)
viene rallentata dalla scarsa disponibilità di hardware
compatibile e dalla necessità di investimenti massicci. Un
problema meno ovvio è quello che gli analisti definiscono la
“giusta scelta dei tempi”: la nuova tecnologia sta arrivando
sui mercati mentre ancora devono riprendersi dalla crisi
finanziaria e gli operatori restano cauti sulle spese da
affrontare.

Altro fattore che frena la migrazione tecnologica: i carrier non
hanno sviluppato ancora un sistema valido per guadagnare
dall’accesso a Internet, tramite computer e telefonini,
utilizzando le reti Internet super-veloci. TeliaSonera, la telecom
svedese-finlandese in parte di proprietà statale, che ha lanciato
la prima rete commerciale 4G al mondo, stima che, su quasi 400.000
potenziali utenti 4G a Stoccolma e Oslo, solo circa mille finora si
sono abbonati.

Per questi consumatori, poi, il 4G significa ancora solo una
connessione Internet ultra-veloce per il computer, ma in quanto ai
“telefonini compatibili col 4G, dimentichiamoceli per adesso”,
afferma il vice-president of mobility services di TeliaSonera, Lars
Klasson. "Siamo un mercato piccolo e i produttori di cellulari
aspettano che mercati molto più grandi come gli Usa o il
Giappone” lancino reti 4G di portata nazionale, prima di rendere
disponibili device compatibili.

Negli Usa qualcosa si muove, perché gli operatori Verizon e At&t
hanno cominciato a realizzare reti 4G e i primi cellulari
dovrebbero comparire già quest’anno. Lo stesso può dirsi del
Giappone con Ntt Docomo. L’Europa, invece, resta alla finestra:
gli operatori, particolarmente attenti ai costi, hanno speso molto
per il 3G e sembrano aperti più a migliorare gli standard di
quest’ultimo che a investire nel 4G. Il costo stimato di una rete
di quarta generazione è di circa 2 miliardi di euro per 50 milioni
di abitanti.

Il 4G richiede un nuovo modello di business, fa notare Klasson,
capace di collegare l’utilizzo che gli utenti fanno della nuova
rete con nuovi piani tariffari. "Finora gli operatori hanno
tratto vantaggio dal flat-rate", afferma Mats Granryd,
direttore della divisione Paesi del Nord di Ericsson (che sta
costruendo la rete 4G di TeliaSonera). "Ma con il 4G non
possono continuare con questo modello, che non dipende dal
consumo". Al tempo stesso, gli utenti non vogliono rinunciare
a controllare il costo delle loro bollette e quindi occorrerà una
soluzione di compromesso. Ma alla fine il 4G trionferà se, come
prevedono gli esperti di Idate, nel 2015 lo useranno 400 milioni di
persone.

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