Entro il prossimo 24 giugno gli operatori Tlc dovranno presentare al Mise i propri piani di investimento per quanto riguarda il versante ulrabroadband fino al 2016, scrive il Sole 24 Ore. Sarà così possibile aggiornare e ampliare il più possibile le risultanze del Piano Caio, in modo da calibrare meglio fondi e interventi pubblici con cui raggiungere uno degli obiettivi dell’Agenda digitale: garantire 30Mbps a tutti entro il 2020.
In questo ambito, l’italia appare in ritardo rispetto agli altri paesi. Ad ogni modo, gli operatori si sono mossi durante il 2013 su copertura e offerte ultrabroadband sia su rete fissa, in fibra, sia nel mobile (Lte). Se da una parte ci sono i progetti dei privati, Stato e Regioni hanno avviato i primi interventi sperimentando modelli di partnership pubblico-privato.
Un focus specifico sulle regioni meridionali è alla base del progetto strategico per la banda ultralarga. In altri territori, in attesa di interventi nazionali e dei fondi Ue 2014-2020, si stanno avviando alcuni interventi autonomi (come ad esempio in Lombardia).