Il vice ministro alle Comunicazioni Paolo Romani ha incontrato nel
pomeriggio il governatore della Lombardia Roberto Formigoni per
fare il punto sul progetto di cablaggio di 167 comuni in vista
dell'Expo 2015.
Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni il colloquio
è servito a fare il punto sugli investimenti pubblici necessari a
mandare avanti il progetto: il costo della rete è stimato fra 1 e
1,2 miliardi di euro a cui vanno aggiunti 30 milioni di euro
l’anno di costi ricorrenti a regime.
Il lavoro preparatorio fatto finora – messo nero su bianco in un
paper da 107 pagine a firma del professore della Bocconi Francesco
Sacco, del Cestec (il centro per lo sviluppo tecnologico,
l’energia e la competitività della Regione Lombardia) e della
società di ingegneria Technovo – prevede la costituzione di un
ente ad hoc da parte della Regione Lombardia: l’ente in questione
sarebbe formato da Finlombarda e, per conto del ministero dello
Sviluppo economico, da Invitalia (ex Sviluppo Italia) che tramite
Infratel ha partecipato ai lavori di discussione del piano.
Ammonta a 300 milioni di euro il capitale iniziale richiesto di cui
100 milioni in dotazione nella prima fase, per dare avvio ai
lavori, ed i restanti 200 milioni sotto forma di successivi aumenti
di capitale. Il pool degli investitori, oltre a Finlombarda e
Invitalia, potrebbe vedere in campo la Cassa depositi e prestiti
attraverso il Fondo F2i. Il ritorno dell’investimento è stimato
in 12 anni.
Dopo l'incontro di oggi è prevista una nuova convocazione
degli operatori di Tlc che hanno già incontrato il governatore
della Regione. Il piano prevede infatti la costituzione di una
compagine pluri-societaria per la posa della fibra: il progetto è
stato visionato da Telecom Italia, Vodafone, Fastweb, Wind, Tiscali
e Bt Italia. E anche da aziende quali Alcatel-Lucent, Ericsson,
Italtel, Sirti, Prysmian.