Nuova Zelanda: la Ngn “rurale” sarà a firma di Telecom New Zeland e Vodafone

Il governo ha aggiudicato l’appalto per la realizzazione dell’infrastruttura ultrabroadband che porterà l’Internet veloce a oltre 250mila cittadini e più di 700 scuole

Pubblicato il 07 Feb 2011

Saranno Telecom New Zealand e Vodafone a portare la banda larga
nelle aree rurali della Nuova Zelanda: il governo dell’isola del
Pacifico del sud ha selezionato l’offerta congiunta presentata
dalle due aziende per la Rural broadband initiative (Rbi)
nazionale.

La proposta di Telecom e Vodafone era stata introdotta lo scorso
novembre nell’ambito della gara, del valore di 285 milioni di
dollari neozelandesi, indetta dal governo con l'obiettivo di
migliorare l’accesso alla banda larga veloce per i residenti
delle campagne. La scelta definitiva è ricaduta su Vodafone e
Telecom New Zealand, spiega oggi Telecom Paper, perché le due
aziende hanno offerto di estendere la rete in fibra di Telecom per
portare la banda larga fissa e mobile a 252.000 clienti delle zone
rurali della Nuova Zelanda, di costruire 154 torri cellulari
connesse alla fibra per abilitare la banda larga fissa per gli
utenti delle campagne e migliorare la copertura della telefonia
mobile, e di collegare direttamente 719 scuole alle reti in
fibra.

Ora si svolgeranno tra il governo e le due aziende le trattative
commerciali, che occuperanno i primi tre mesi dell’anno,
dopodiché partirà la realizzazione del progetto, con il
completamento previsto per il 2016. Il locale gruppo di difesa dei
diritti sul web, InternetNZ, obietta tuttavia che la scelta di
affidare il progetto a Telecom e Vodafone solleva seri dubbi sulla
possibilità di creare un mercato delle comunicazioni veramente
competitivo nelle aree rurali. InternetNZ sostene che gli obblighi
di open access non sono altrettanto forti come quelli stabiliti per
la Ultra-fast broadband initiative, il progetto nazionale per la
banda ultra-larga: “Dato che i due partner sono i due maggiori
proprietari di infrastrutture oggi, non emergerà alcuna nuova
infrastruttura basata sulla concorrenza”, nota il chief executive
di InternetNZ, Vikram Kumar. “Questo conferma l’importanza di
esigere da parte del governo un maggior rispetto delle norme
sull’open access e di prevedere un ruolo più forte da parte
della Commissione del Commercio”.

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