Nvidia sta giocando la carta della sovranità tecnologica con l’obiettivo di posizionarsi, negli Stati Uniti, al centro dell’ecosistema di rete 5G (e, in prospettiva, 6G) abilitato dall’intelligenza artificiale.
Tra i numerosi annunci fatti durante l’evento Gtc 2025, di scena a Washington DC, infatti, il colosso dei semiconduttori non solo ha ribadito le modalità con cui sta collaborando con Nokia e T-Mobile per garantire che l’AI-Ran “consenta agli Stati Uniti di riconquistare la leadership globale in questa tecnologia infrastrutturale fondamentale”, ma ha anche presentato “il primo stack wireless nativo AI per il 6G in America”.
L’annuncio include nuove applicazioni, realizzate in collaborazione con partner di riferimento del settore come Booz Allen, Cisco Systems, Mitre e Odc, che risulteranno essenziali nell’ottica di far progredire la tecnologia wireless di prossima generazione.
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L’AI-Ran come fulcro della crescita del settore Tlc
L’intento di porre l’AI-Ran al centro delle strategie degli operatori di telecomunicazioni è chiaro: “Man mano che l’intelligenza artificiale si estende oltre gli smartphone, approdando alle fotocamere, agli occhiali a realtà aumentata, ai robot, ai veicoli autonomi e ad altri dispositivi, le reti wireless devono far fronte a una domanda crescente per supportare miliardi di connessioni su una scala e con un’efficienza senza precedenti”, sottolinea Nvidia. “Per affrontare questa sfida e supportare tecnologie trasformative come l’Isac (Integrated Sensing and Communications), una capacità di rilevamento fondamentale per connettere ambienti fisici e digitali, le reti wireless devono diventare native per l’AI a livello di hardware, software e architettura. Le reti AI-native consentono di utilizzare lo spettro nel modo più efficiente possibile. L’architettura AI-Ran è al centro delle comunicazioni wireless di prossima generazione, combinando connettività, elaborazione e rilevamento tramite una piattaforma comune con applicazioni definite dal software”.
Il riferimento al 6G è esplicito. “Il 6G viene costruito da zero con l’AI al suo centro, sbloccando un’estrema efficienza spettrale, una connettività massiccia e applicazioni rivoluzionarie”, ha precisato Ronnie Vasishta, senior vicepresident delle telecomunicazioni di Nvidia. “In collaborazione con i leader del settore, abbiamo creato uno stack wireless AI-native con funzionalità avanzate per garantire che l’America svolga un ruolo fondamentale nel percorso verso il 6G”.
La nuova gamma di prodotti presentati da Cisco
In questo contesto, il concetto di ecosistema è centrale. La già citata Cisco ha per esempio annunciato una serie di sviluppi di prodotti e collaborazioni con Nvidia: oltre ad essere il fornitore della funzionalità user plane e del software core 5G per lo stack wireless AI-native proprio per il 6G menzionato in precedenza, la società ha anche presentato lo switch per data center N9100, progettato per implementazioni di cloud sovrano e data center/neocloud AI, che è stato “sviluppato in collaborazione” con Nvidia e che si basa sul silicio dello switch Ethernet Spectrum-X del gigante della tecnologia AI.
Per gli utenti aziendali, è stato lanciato Cisco Secure AI Factory con Nvidia, che combina opzioni di elaborazione, archiviazione e networking aziendale (basate su switch Ethernet Cisco o Nvidia) con sicurezza e osservabilità/analisi su infrastruttura, software e carichi di lavoro.
“Siamo all’inizio della più grande espansione di data center della storia”, ha detto Jeetu Patel, presidente e chief product officer di Cisco. “L’infrastruttura che alimenterà le applicazioni di AI agentica e l’innovazione del futuro richiede nuove architetture progettate per superare i limiti odierni in termini di potenza, elaborazione e prestazioni di rete. Insieme, Cisco e Nvidia stanno aprendo la strada nella definizione delle tecnologie che alimenteranno questi data center predisposti per l’intelligenza artificiale in tutte le loro varietà, dai neocloud emergenti, ai fornitori di servizi globali, alle imprese e oltre”.
I progressi in Europa? Etsi rinnova il team Isac
Sull’altra sponda dell’Atlantico, l’unico progresso che si può registrare riguarda ancora una volta la burocrazia: l’Etsi (European Telecommunications Standards Institute) ha annunciato la nuova squadra dirigenziale dell’Integrated Sensing and Communications (Isac) Industry Specification Group (Isg) per il suo secondo biennio, che avrà inizio il 17 novembre. Il gruppo è stato inizialmente costituito nel novembre 2023.
“Il nuovo team dirigenziale continuerà il lavoro di accelerazione degli sforzi di pre-standardizzazione Isac per facilitare lo sviluppo del 6G e contribuire alle prossime specifiche negli standard globali chiave, tra cui 3Gpp e Ieee 802”, ha dichiarato l’Istituto Europeo per le norme di Telecomunicazioni. L’Isac Isg sarà guidato da Alain Mourad, direttore senior e responsabile del Wireless Lab Europe presso InterDigital, che è stato rieletto presidente. Insieme a Mourad lavoreranno Richard Stirling-Gallacher, esperto di ricerca e team manager presso Huawei Technologies, rieletto vicepresidente, così come Ayman Naguib, senior manager presso Apple. Si unisce alla squadra, in qualità di neo vicepresidente, Christos Masouros, professore di elaborazione dei segnali e comunicazioni wireless presso l’University College di Londra.
“Le indicazioni iniziali per il programma di lavoro dell’Isg si concentreranno sullo sviluppo di abilitatori e protocolli architetturali avanzati, oltre che su soluzioni che migliorino la privacy, la sicurezza e la resilienza”, precisa l’Etsi. “Il gruppo esplorerà anche tecnologie Isac efficienti dal punto di vista energetico, nonché le intersezioni dell’Isac con l’AI e l’informatica, per supportare l’evoluzione dei sistemi wireless di prossima generazione. Ad oggi, l’Isac Isg si è già affermato come forum leader nella definizione di casi d’uso, requisiti, modelli di canale e architetture per l’Isac all’interno dei futuri sistemi 6G. Sulla scia del successo della sua prima versione, il gruppo porterà ora a termine il lavoro della prima versione e continuerà a promuovere i framework e i protocolli che renderanno l’Isac una realtà”.



































































