Orascom-Vimpelcom fusione in bilico

Dopo la vendita delle attività tunisine per 1,2 miliardi di dollari Naguib Sawiris, proprietario di Wind, potrebbe tornare sui suoi passi. Sulla fusione pesa anche l’incognita della cessione di Djezzy

Pubblicato il 24 Nov 2010

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Mentre scatta il conto alla rovescia per la maxi-fusione con i
russi di Vimpelcom, con un mese di tempo fino all'assunzione di
impegni vincolanti, Naguib Sawiris, proprietario di Wind e Orascom,
secondo quanto risulta all'Adnkronos, starebbe valutando se
rompere il "fidanzamento ufficiale" tra i due gruppi
siglato con un annuncio il 4 ottobre scorso.

Dopo i buoni conti di Wind e gli 1,2 miliardi di dollari spuntati
per l'operatore tunisino Tunisiana, il magnate egiziano
potrebbe decidere di non fondere più la sua Orascom con la russa
Vimpelcom. Lo scrive il Giornale, aggiungendo che Sawiris ha
sistemato anche Wind Ellas (ceduta ai creditori a metà ottobre) e
che dunque la situazione è migliorata rispetto all'annuncio
della fusione con i russi che risale al 4 ottobre scorso.

Forse, prosegue il Giornale, anche Vimpelcom è poco convinta
dell'operazione. Nella compagine azionaria della compagnia
russa dopo il miliardario Mikhail Fridman figura con un pacchetto
del 30% la norvegese Telenor che non ha apprezzato le condizioni
economiche riconosciute a Sawiris. L'imprenditore egiziano
dalla fusione ricaverebbe il 21% della nuova società.

Intanto, nella delicata trattativa con Algeri sulle sorti della
controllata Djezzy, punta di diamante delle attività Tlc di
Orascom, a dialogare con il governo algerino come unico
interlocutore è un uomo di Sawiris, Khaled Bishara, già direttore
generale di Wind. In questo caso il pomo della discordia è il
prezzo: gli algerini mettono sul piatto un'offerta di due
miliardi di dollari, Orascom ne chiede sette.

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