VERSO LA RIPRESA

PA digitale, Ciniero: “Servono azioni più incisive”

La ricetta per la ripresa del presidente e Ad di Ibm Italia: “La richiesta di una maggiore efficienza della macchina pubblica da parte di cittadini e imprese farà da stimolo”

Pubblicato il 20 Mag 2015

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Le risorse pubbliche e le misure di agevolazione che il Governo ha oggi in piano sono un buon impulso di politica industriale che potrà favorire una sintesi tra i tanti interessi di mercato e le attese di innovazione del nostro tessuto socio-economico.
Ovviamente non entro nel merito delle scelte strategiche oggi sul tavolo degli operatori di telecomunicazioni. Mi limito solo a ricordare il peso della variabile tempo che, in un modo o nell’altro, è destinata a incidere sulla competitività delle aziende e del Paese. Ecco perché è necessario accelerare il passo. Se, tornando all’ambito pubblico, analizzo il percorso compiuto dall’agenda digitale non ho al momento di che essere ottimista.

Per rilanciare gli investimenti in infrastrutture e servizi digitali non possono mancare volontà politica, scelte tecnologiche oculate e una governance pubblico-privata. E, ovviamente, una buona domanda. Il numero di dispositivi mobili, ovunque in crescita, non sembra sufficiente. Metà delle famiglie italiane non dispone di banda larga e, per ora, non la chiede. Lo scenario probabilmente è destinato a mutare con la penetrazione della smart tv, con le alleanze tra imprese e media company e con l’irrompere sul mercato di nuovi soggetti. A giocare un ruolo saranno anche lo sviluppo dei servizi cloud, la nuova frontiera dell’Internet delle cose e la sua l’integrazione nei processi industriali manifatturieri che prefigurano l’Industry 4.0.

Qui Mef e Mise sono al lavoro per orientare le scelte dei prossimi 15 anni. Occorre però prepararsi perché l’impatto complessivo sulla richiesta di connettività sarà retto solo da infrastrutture e applicazioni di nuova generazione. Anche la richiesta di efficienza della macchina pubblica, da parte di imprese e cittadini, farà da stimolo. Qui però, a mio avviso, il Governo ha il dovere di mostrare un’incisività maggiore.

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