BANDA LARGA

Rapporto Caio, giovedì la presentazione a Palazzo Chigi

Lo studio sarà presentato da mister Agenda digitale e dal presidente del Consiglio Enrico Letta. Focus su investimenti e politica industriale

Pubblicato il 28 Gen 2014

F.Me.

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Verrà presentanto giovedì a Palazzo Chigi il rapporto sulla banda larga stilato da Francesco Caio. A quanto si apprende, a illustrare il documento con Caio ci sarà anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta.

Caio ha consegnato lo studio a Letta lo scorso 22 gennaio. Il rapporto è stato redatto redatto con l’ausilio degli esperti Gerard Pogorel, professore emerito dell’Università ParisTech di Parigi, e Scott Marcus, già advisor della Federal Communication Commission, il regolatore americano.

Lo studio contiene un’analisi degli investimenti sin qui fatti e dei piani di sviluppo dei principali gestori, al fine di valutarne la congruenza con gli obiettivi di copertura indicati dalla Ue per il 2020, e include proposte per un ruolo più attivo della Presidenza del Consiglio nella definizione e monitoraggio della politica industriale nel settore delle comunicazioni digitali. “Daremo subito attuazione al Rapporto in maniera stringente”, affermava Letta in una nota.

Il rapporto Caio punterà il dito contro il rallentamento degli investimenti nella rete internet veloce che potrebbe seriamente ritardare il raggiungimento, da parte dell’Italia entro il 2020, degli obiettivi dell’Agenda digitale. Il rapporto sottolineerà inoltre l’obsolescenza delle reti in rame e come risulti insoddisfacente la realizzazione di reti di accesso alla banda larga, tanto che solo il 14% delle famiglie italiane ha accesso alla rete a velocità maggiori di 30 Mbit/s per scaricare dati, video e filmati. Mentre sul fronte del digital divide, sono ancora 2,3 milioni gli italiani (il 4% della popolazione) rimasti senza una copertura da servizi a banda larga da rete fissa. Ritardi che, come avrà modo di sottolineare Caio, frenano la domanda di banda larga, lo sviluppo e la competitività delle nostre aziende.

Non è la prima volta che Caio è chiamato dal governo a sondare il terreno degli investimenti per la banda larga. Nel 2009 mister Agenda digitale era stato chiamato dall’allora titolare delle Comunicazioni, Paolo Romani, a stilare un rapporto simile.

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