L'INTERROGAZIONE

Rete Unica Tlc, i liberali di Renew lanciano l’allarme sull’uso dei fondi Ue

Chiesti chiarimenti a Bruxelles in merito al progetto italiano Tim-Open Fiber dopo le interrogazioni depositate dai Conservatori e dai Popolari. Stéphanie Yon-Courtin: “Rigoroso controllo sull’uso delle risorse del Recovery Fund, no a finanziamenti alla società frutto dalla fusione”

Pubblicato il 12 Gen 2021

fibra-ottica

L’Italia con il progetto di rete unica potrebbe incanalare il finanziamento del Recovery Fund nell’entità risultante dalla fusione (degli asset di rete di Fibercop e Open Fiber ndr) per finanziare la distribuzione della fibra“. In un’interrogazione l’eurodeputata dei liberali di Renew, Yon-Courtin, chiede a Bruxelles se garantirà un “rigoroso controllo” sull’uso dei fondi Ue e su come impedirà la “ri-monopolizzazione dei mercati delle tlc”.

L’interrogazione di Yon-Courtin va ad aggiungersi alle due già presentate da eurodeputati dei Conservatori (Ecr) e dei Popolari (Ppe). Il Recovery Fund “non dovrebbe rafforzare la posizione degli operatori delle tlc dominanti nel mercato unico” e l’antitrust Ue dovrebbe garantire che le risorse non siano usate per distorcere la concorrenza, scrive la francese Stéphanie Yon-Courtin, citando l’operazione di fusione degli asset di Tim (attraverso Fibercop) e Open Fiber.

Sebbene i finanziamenti europei “dovrebbero essere investiti per promuovere la connettività 5G e Gigabit in tutta Europa, è fondamentale preservare una concorrenza equa”, sottolinea l’eurodeputata, secondo la quale “gli Stati membri potrebbero essere tentati di destinare risorse a società di proprietà statale o sostenute dallo Stato che erano in difficoltà anche prima della crisi Covid-19”.

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