Reti Ngn: l’Italia ha bisogno di regole

PIleri (Cist), Parisi (Asstel) e Angelucci (Assinform) per la prima volta insieme hanno annunciato la roadmap per l’innovazione del Paese

Pubblicato il 09 Ott 2009

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“Per spingere la realizzazione delle nuove reti Ngn è necessario
sciogliere il prima possibile il nodo regolatorio. Bisogna dare
agli operatori la capacità di valutare quanto vale
l’investimento partendo dal presupposto che a fronte delle
attuali condizioni di mercato neanche l’azienda più sana
finanziariamente può permettersi di investire senza un risk
premium”.

Lo ha detto a Capri, in occasione del convegno Between “La banda:
tra l’uovo e la gallina”, il presidente di Asstel
Stefano Parisi
.
Sulla questione delle Ngn si è espresso anche il
presidente di Confindustria Servizi Innovativi e
Tecnologici Stefano Pileri
: “Servono regole che rendano
più semplice infrastrutturare il Paese. L’innovazione normativa
è essenziale per velocizzare il progetto Ngn: bisogna spingere
sulla cooperazione fra gli operatori riconoscendo un risk premium a
chi investe”.

Secondo il presidente di Csit, l’innovazione Paese passa anche
attraverso un aggiornamento del codice dell’amministrazione
digitale “per rendere obbligatorio l’uso dei servizi a banda
larga e far sì che nel 2012 almeno l’80% delle famiglie sia in
Rete”. Quattro, secondo Pileri,  le leve su cui fare forza:
cultura, offerta, domanda, infrastrutture

Da parte sua il presidente di Assinform Paolo
Angelucci
ha richiamato l’attenzione sul forte calo
della spesa IT nei servizi durante il primo semestre 2009: “Si
registra una spesa in diminuzione del 7%, vale a dire che il
settore ha perso più di 400 milioni di ricavi e su base annua
significano 800 milioni in meno e una perdita di 16mila posti di
lavoro”. “Chiediamo l’attuazione veloce di regolamenti e
delle risorse.

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