Romani vola in Cina. E incontra Li Ka Shing

Il ministro per lo Sviluppo economico vedrà il numero uno della Hutchison Whampoa, proprietaria di 3 Italia. Al centro dei colloqui della “missione” anche le Tlc

Pubblicato il 16 Set 2011

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Aspettando che Pechino si decida a comprare una parte del debito
italiano, il governo Berlusconi intensifica i contatti con i suoi
interlocutori cinesi che si dichiarano pronti a spingere il loro
carrello della spesa nel Bel Paese.
Domani il ministro dello Sviluppo Paolo Romani prenderà l’aereo
per la Cina dove incontrerà personalità del mondo industriale ed
economico. A cominciare, lunedì mattina, da Li Ka Shing, il patron
della multinazionale Hutchison Whampoa Limited che possiede
l’operatore 3Italia (H3G).

Secondo alcune indiscrezioni, al centro dei colloqui potrebbe
esserci il futuro di 3Italia, società più volte data sul punto di
essere ceduta, se non addirittura smembrata fra più competitor.
Tanto è vero che più di qualcuno è stato colto di sorpresa dalla
determinazione che gli uomini di H3G stanno mettendo nella
partecipazione all’asta delle frequenze Lte, comprese quelle
“pregiate” a 800Mhz. Come se un’improvvisa iniezione di
denaro fresco fosse venuta a rimpinguare le esauste casse
aziendali.

Da dove arriva questo rinnovato interesse di Li Ka Shing (che si è
svenato con l’Umts) per l’Lte italiano? Secondo alcune ipotesi,
dietro questa rinnovata dote finanziaria per la controllata
italiana vi sarebbe la volontà di rafforzare l’appeal di 3Italia
proprio in vista di una prossima cessione. Un asset con dentro le
licenze Lte è assai più interessante di un’azienda
“incastrata” nel solo Umts.

Ma chi potrebbe essere il compratore? Le voci più ricorrenti
parlano di un forte interessa da partedi Telecom Italia che proprio
grazie a 3Italia potrebbe ritrovare la leadership nella telefonia
mobile italiana, ora seriamente minacciata dal successo di Vodafone
in primis ma anche dalla crescita di Wind. E Romani? In Cina
potrebbe discutere anche del ruolo dei fornitori cinesi di apparati
di telecomunicazione nel mercato italiano, sia fisso che mobile:
Huawei in primo luogo, ma anche Zte.
Per il momento, comunque, sono solo ipotesi. Le cose concrete, allo
stato, sono il viaggio di Romani in Cina e l’asta per le
frequenze Lte molto più combattuta di quanto non ci si aspettasse
all’inizio, con l’inatteso protagonismo di 3Italia.

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