LA SMENTITA

Samsung: “Non siamo interessati a Rim”

Il portavoce della società coreana smentisce i rumors circolati sul Web relativi all’ipotesi di acquisizione di alcune quote dell’azienda canadese e, soprattutto, del sistema operativo Blackberry Os. Eppure gli analisti considerano l’operazione conveniente per entrambi gli operatori

Pubblicato il 18 Gen 2012

Federica Meta

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Samsung ha smentito le indiscrezioni circolate in queste ore relative al suo interesse per Research In Motion (Rim), la società canadese produttrice del BlackBerry. “Non abbiamo considerato l’acquisizione della società, né siamo interessati all’acquisto”, ha dichiarato il portavoce di Samsung, James Chung.

Le indiscrezioni erano state alimentate da alcuni blog, che citando fonti vicine alle aziende, avevano riportato la notizia secondo cui uno dei fondatori di Rim, Jim Balsillie, avrebbe incontrato i top manager di Samsung ed altre società per discutere la licenza del sistema operativo BlackBerry Os o la cessione di quote della società.

Samsung – sempre secondo le indiscrezioni – sarebbe interessata a comprare BlackBerry, per migliorare i suoi telefoni Android e fare una concorrenza più agguerrita all’iPhone di Apple. La compagnia coreana al momento produce telefoni basati su Android e sulla tecnologia Microsoft di Windows Phone: l’acquisto di Rim le consentirebbe di aggiungere le applicazioni e i servizi migliori dello smartphone canadese al proprio Android. Ad esempio il BlackBerry Messenger, che offrirebbe un vantaggio immediato sui competitori.

Secondo gli analisti del settore, sarebbe un matrimonio di ottima convenienza per entrambi. Nell’ultimo anno Rim si è trovata molto in difficoltà, perché nonostante abbia migliorato le funzionalità del BlackBerry, potenziato il browser e sviluppato la tecnologia touch screen, non è riuscita a frenare l’emorragia di clienti che scelgono iPhone o altri device Android based. Negli ultimi tre mesi del 2011 la fetta di mercato americano conquistata dall’azienda canadese si è ridotta dal 7,1 al 6,5%, mentre quella della Samsung è salita dal 25,3 al 25,6%, e quella di Apple è aumentata dell’1,4% arrivando ad un totale di 11,2%.

Nel corso dello scorso anno le azioni dell’azienda canadese hanno perso il 75% del loro valore. Quindi da tempo si parla della necessità di adottare misure drastiche per mettere fine all’emorragia, compresa quella di dividere la compagnia.

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