La Sardegna accelera sulla connessione alla fibra ottica Ftth grazie agli investimenti infrastrutturali di Open Fiber che ha annunciato il completamento del Piano Banda Ultra Larga nell’isola. Il progetto ha complessivamente interessato 134 Comuni della regione. Il Piano, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e gestito da Infratel Italia, prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in oltre 6.000 comuni italiani delle cosiddette ‘aree bianche’, ossia borghi e piccoli centri sprovvisti di connettività ultraveloce. L’infrastruttura – che rimane di proprietà pubblica – è realizzata e gestita in concessione da Open Fiber che si è aggiudicata i bandi pubblici indetti da Infratel Italia.
Grazie alla nuova infrastruttura in fibra ottica, capace di offrire velocità fino a 10 Gigabit per secondo, si aprono importanti opportunità per cittadini, imprese e amministrazioni locali: dalla telemedicina al lavoro da remoto, dal controllo del territorio alla gestione intelligente dei servizi urbani. La tecnologia Ftth (Fiber To The Home, la fibra ottica fino a casa) di Open Fiber garantisce inoltre un impatto ambientale ridotto, con un consumo energetico inferiore del 60% rispetto alle reti in rame, e un contributo concreto alla sostenibilità sociale ed economica.
Il Piano Bul in Sardegna
Nei 134 comuni coinvolti nel Piano Bul in Sardegna sono stati realizzati circa 2.000 chilometri di fibra ottica, portando la connettività in modalità Ftth a 65mila unità immobiliari e circa 500 sedi della Pubblica amministrazione (scuole, ospedali, presidi sanitari, uffici comunali, biblioteche, forze dell’ordine). Grazie a ulteriori investimenti privati di Open Fiber, allo stato attuale i servizi di connettività risultano in vendibilità attiva in 32 comuni.
“Un traguardo importante. La Sardegna è la settima regione che andiamo a completare e stiamo accelerando su tutte le altre – commenta l’Ad di Open Fiber, Giuseppe Gola – Il progetto che abbiamo realizzato sull’isola è un progetto significativo: in 134 comuni abbiamo connesso circa 65 mila unità immobiliari e 500 sedi della pubblica amministrazione. Nelle aree urbane e metropolitane abbiamo connesso circa 287 mila unità immobiliari e complessivamente tra investimento privato e pubblico abbiamo investito 170 milioni di euro. Open Fiber rimane il più grande operatore italiano di fibra con tecnologia Ftth. Abbiamo oltre 15 milioni di unità immobiliari in vendibilità. Ora la sfida è quella di andare a utilizzare questa enorme infrastruttura. Per fare questo c’è bisogno di un passaggio importante, un supporto al superamento della vecchia infrastruttura in rame in modo da sostenere il passaggio dei clienti alla nuova infrastruttura in fibra. Stiamo anche lavorando alla realizzazione di edge data center per l’edge computing in modo da avvicinare ai clienti la capacità di calcolo per migliorare il servizio”.
“Siamo molto felici di poter dire che abbiamo completato questo intervento importante sul territorio sardo che ha permesso di portare la fibra ottica e quindi i servizi in banda ultra larga ai cittadini – sottolinea Luigi Cudia, Responsabile Operations Infratel Italia – Un risultato importante che ci permette di portare l’opportunità di usufruire dei servizi delle aree più digitalizzate ai cittadini delle aree svantaggiate”.
Oltre ai piccoli borghi e ai comuni delle aree interne coinvolti nel Piano Bul, Open Fiber è presente con la sua rete Ftth nella Città Metropolitana di Cagliari e in altre 14 grandi e medie città sarde con un investimento privato di oltre 100 milioni di euro e un totale di circa 287mila unità immobiliari connesse.
Open Fiber mira a garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree rurali e industriali con una rete in fibra ottica ultraveloce e affidabile, in grado di fornire servizi e funzionalità sempre più avanzati per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.



































































