Il settore delle telecomunicazioni sta attraversando una fase di trasformazione radicale. Le sfide legate alla diffusione della connettività in fibra ottica (Ftth), al 5G Stand Alone e ai servizi nativi in cloud stanno spingendo gli operatori a ripensare il proprio modello di business. In questo processo di profonda trasformazione, si sta facendo strada un nuovo approccio, una strategia di disaggregazione che consente di focalizzare gli investimenti e stimolare una maggiore concorrenza sui servizi: la separazione delle attività tra i due principali veicoli NetCo e ServCo.
Indice degli argomenti
La situazione italiana
In Italia, le NetCo si stanno ritagliando un ruolo chiave nell’operazione di modernizzazione dell’infrastruttura digitale. Un esempio su tutti è dato da Open Fiber che, a fine 2024, ha raggiunto 15,9 milioni di unità immobiliari attive e punta a superare i 20 milioni entro il 2034, con un aumento dei ricavi del 16% rispetto al 2023. Anche Tim, dopo la cessione della sua rete NetCo al fondo KKR per un valore fino a 22 miliardi di euro e il lancio di FiberCop come operatore wholesale nazionale, si sta ritagliando il ruolo di principale competitor all’interno del panorama nazionale.
La separazione dalle ServCo
Il percorso di separazione dalle ServCo permetterebbe di raggiungere una maggiore stabilità finanziaria grazie alla maggiore flessibilità dell’infrastruttura, oltre a soddisfare le aspettative di un mercato sempre più esigente e digitalizzato. La sfida da affrontare è quella legata alla ridefizione dei modelli operativi e di governance, l’adattamento dei processi e l’evoluzione dei sistemi tra NetCo e ServCo. Le NetCo sono chiamate ad affrontare aspetti legati all’integrazione di reti e sistemi eterogenei, a garantire l’evoluzione della rete sulla base dell’evoluzione dei servizi e a gestire le attività di Operation & Maintenance, oltre alla progettazione della rete stessa.
Le ServCo, da parte loro, si troveranno a gestire diversi footprint operativi, a riadeguare i processi interni e ad adeguare la loro attenzione verso il servizio clienti e la gestione dei nuovi fornitori. All’interno di questa trasformazione si fa strada una metodologia che permette di affrontare la separazione in termini di strategia, operatività e d’implementazione. Il tutto in funzione del raggiungimento di un’interoperabilità efficiente, basata su un’infrastruttura cloud, che garantisca semplicità, tracciabilità, scalabilità e robustezza.
Migliore efficienza operativa
Il modello NetCo – ServCo rappresenta, quindi, una strategia funzionale al raggiungimento di una migliore efficienza operativa, una maggiore innovazione e un aumento dei capitali, che potranno, quindi, essere destinati a ulteriori investimenti strategici. La sfida da affontare sarà quella di adottarlo secondo tre pilastri fondamentali: adottare accordi a livello di governance per monitorare i livelli di servizio con KPI contrattuali, supportati da una base dati centralizzata tra NetCo e ServCo; introdurre un maggior livello di automazione con l’aiuto anche dell’IA predittiva, di architetture cloud e di standard aperti; aumentare il processo di formazione dei talenti digitali investendo nella formazione per permettere l’evoluzione del nuovo modello. La disaggregazione, infatti, richiederà ad entrambi gli attori di farsi carico di portare a termine processi operativi rilevanti: dall’integrazione di reti eterogenee e l’automazione end-to-end, alla gestione efficiente di molteplici infrastrutture e alla garanzia di una customer experience di qualità in un contesto altamente articolato.
Sostenibilità e inclusione le bussole
Questo processo potrà raggiungere gli obiettivi sfidanti che si pone soltanto grazie alle capacità di entrambe le tipologie di organizzazioni, NetCo e ServCo, di evolversi e di adottare tecnologie avanzate, affidandosi a partner tecnologici con esperienze a livello globale, in grado di mettere a disposizione metodologie collaudate e asset tecnologici basati su standard di settore. In questo modo le Telco potranno evolvere in modo sostenibile, offrendo una connettività più diffusa, inclusiva e resiliente per tutto il Paese.