LA SANZIONE

Servizi wholesale, Telecom ricorre al Consiglio di Stato contro multa Antitrust

L’azienda, intanto, ha già pagato la sanzione da oltre 103 milioni. La decisione dell’Autorità era stata confermata anche dal Tar del Lazio

Pubblicato il 15 Set 2014

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Telecom Italia non si arrende e ricorre al Consiglio di Stato contro la multa da 103,794 milioni di euro decisa dall’Antitrust a maggio 2013 per abuso di posizione dominante nelle infrastrutture di rete. Lo apprende Radiocor. L’operatore telefonico, che ha comunque provveduto a pagare la sanzione, nei giorni scorsi ha presentato appello a Palazzo Spada dopo la sentenza del Tar del Lazio che il 9 maggio scorso ha confermato in toto la sanzione decisa dall’Antitrust. In origine, a presentare denuncia all’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella, erano stati gli operatori alternativi Fastweb e Wind, affiancati in seguito da Vodafone Italia, Bt Italia e l’Associazione italiana internet providers (Aiip).

Al termine dell’istruttoria avviata nel giugno 2010, l’Antitrust aveva sanzionato Telecom per l’elevato numero di rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso (chiamati in linguaggio tecnico ko) e per gli sconti alla grande clientela business tali da non consentire ai concorrenti di poter competere in maniera efficace. Dopo la sentenza del Tar che ha confermato le tesi dell’Antitrust, ora la palla passa al Consiglio di Stato che potrebbe decidere sul ricorso di Telecom tra fine 2014 e inizio 2015.

Sulla stessa questione pendono anche due cause civili per risarcimento danni, sempre presentate dagli operatori alternativi a Telecom: una da Vodafone Italia per un miliardo di euro e un’altra da Fastweb per 1,7 miliardi.

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