Sfr, Bouygues in pressing, prorogata l’offerta a Vivendi

Varrà fino al 25 aprile, non più fino all’8: il gruppo francese vuole dare tempo per valutare la sua proposta. Venerdì si chiudono le trattative esclusive con Altice

Pubblicato il 01 Apr 2014

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Continua il pressing di Bouygues su Vivendi nella partita per l’operatore telecom Sfr. Il gruppo francese proprietario dell’operatore Bouygues Telecom ha fatto sapere di aver allungato la scadenza dell’offerta di acquisizione di Sfr al 25 aprile prossimo. Inizialmente Bouygues aveva fissato all’8 aprile il termine ultimo per la validità della sua offerta, ma il gruppo transalpino ha deciso di posticipare il termine della proposta per spingere Vivendi a prendere in considerazione la sua candidatura nonostante le trattative avviate in esclusiva con Altice, holding lussemburghese proprietaria dell’operatore via cavo Numericable


Il posticipo rappresenta l’ennesimo tentativo di rientrare in gioco in una battaglia che per il momento vede Altice in pole position per acquisire il controllo di Sfr, visto che Vivendi è entrata in trattative esclusive col gruppo lussemburghese. Tuttavia pochi giorni fa Bouygues, anche grazie al supporto della famiglia Pinault e della Caisse des Depots et Consignations, ha aumentato la componente in contanti della sua offerta da 11,3 miliardi a 13,15 miliardi e ieri il comitato speciale di Vivendi che sta valutando la vendita di Sfr ha cominciato a studiare l’offerta di Bouygues, pur senza intavolare alcun negoziato.


Con il rinvio della scadenza, “Bouygues vuole consentire a Vivendi di aver il tempo per esaminare l’offerta in modo calmo e dettagliato e procedere con tutte le necessarie discussioni che un’operazione così importante richiede”, ha affermato il gruppo, confermando di aver inserito nella sua proposta una “break-up fee” di 500 milioni di euro per Vivendi in caso di mancata autorizzazione da parte delle autorità antitrust alla fusione tra i due operatori.

Venerdì prossimo è il termine del periodo di esclusiva accordato ad Altice: quel giorno il consiglio di sorveglianza di Vivendi si riunirà di nuovo per decidere se firmare un accordo quadro con la holding del miliardario Patrick Drahi o abbandonare tale opzione per riprendere i contatti con nuovi partner – ed è su questa eventualità che Bouygues sta puntando.

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