CONSOLIDAMENTO TLC

Sfr, Bouygues rilancia a 13,15 miliardi

Nuova offerta del gruppo per acquistare la controllata di Vivendi. Che però conferma la trattativa esclusiva con Altice

Pubblicato il 20 Mar 2014

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Il gruppo di tlc Bouygues ha alzato la sua offerta a Vivendi per la sua filiale telecom Sfr a 13,15 miliardi di euro, nonostante l’entrata in trattative esclusive con Altice. Ma Vivendi dichiara di essere sempre in esclusiva con Altice e non commenta la nuova offerta.

Questa nuova offerta, superiore di 1,85 miliardi per la parte in contanti all’offerta precedente presentata da Bouygues, è stata presentata con i principali azionisti industriali e finanziari coinvolti nel progetto a lungo termine di fusione con Sfr Bouygues Telecom, come il Fondo De’pots, la famiglia Pinault e JCDecaux Tenere. Il consiglio di Vivendi il 14 marzo scorso aveva valutato l’adeguatezza dell’offerta di Bouygues, ma aveva considerato insufficiente la parte in contanti. A questo punto, il cash messo sul piatto da Bouygues e’ superiore di 1,4 mld a quello della concorrente Altice. La nuova offerta valorizza Sfr 17,4 mld di euro.

Vivendi aveva annunciato venerdi’ di essere entrata in un periodo di negoziazioni esclusive con Altice per tre settimane.

La settimana scorsa la controllante aveva annunciato un round di trattative private con Numericable per la cessione dell’operatore. Dopo questo annuncio, che risale al 14 marzo, si erano scatenate una serie di reazioni contrarie del governo francese, preoccupato dalla possibilità che una holding estera prenda il controllo di un’azienda delle telecomunicazioni che dominerebbe il mercato francese insieme ad Orange. Altice ha sede in Lussemburgo ed è quotata ad Amsterdam mentre il suo patron, il miliardario Patrick Drahi, attualmente ha la residenza fiscale in Svizzera. La controllata Numericable invece è quotata a Parigi.

Se Numericable si fonderà con Sfr “sarebbe logico che Drahi procedesse ad un rimpatrio della sua residenza fiscale e gestisse i suoi affari da Parigi”, ha affermato in un’intervista al Journal du Dimanche il ministro all’Economia digitale, Fleur Pellerin.

Il ministro dell’Industria francese Arnaud Montebourg, da parte sua, continua a sostenere la fusione tra Sfr e Bouygues Telecom nonostante Vivendi stia negoziando al momento solo con Altice. “La lotta continua”, ha affermato Montebourg intervistato dal quotidiano transalpino Les Echos, auspicando che, durante le tre settimane di trattativa in esclusiva tra Vivendi e la holding di Drahi, emergano gli ostacoli in termini di concorrenza e i problemi di eccessivo indebitamento generati dalla fusione tra il gruppo lussemburghese e il secondo maggior operatore di telefonia mobile francese.

“Finché l’accordo definitivo non viene raggiunto, non tutto è perduto”, ha dichiarato Montebourg, tra i maggiori sostenitori, all’interno della compagine governativa, dell’offerta di Bouygues.

A poche ore dall’annuncio di Vivendi sull’avvio di trattative esclusive con Altice, lo stesso ministro dell’Industria francesse aveva subito messo in chiaro i problemi creati dalla proposta di Drahi e sottolineato la preferenza del governo verso un consolidamento interno al mercato della telefonia mobile che riduca il numero degli operatori da quattro a tre.

Drahi aveva risposto ai dubbi sollevati dal ministro dell’Industria francese Montebourg sottolineando alcuni aspetti industriali del progetto di fusione tra Numericable e Sfr, in particolare le sinergie di oltre 1 miliardo di euro l’anno generate dall’integrazione tra le due società. Le sinergie saranno realizzate grazie al trasferimento dei clienti di rete fissa di Sfr sulla rete a fibra ottica di Numericable e alle iniziative di convergenza tra servizi di telefonia fissa e mobile; ulteriori sinergie di costo saranno raggiunte tramite l’integrazione delle funzioni di vendita e il maggior focus delle campagne di marketing su un unico marchio. Drahi ha confermato inoltre che non ci saranno tagli di posti di lavoro perché i punti vendita di Numericable non chiuderanno ma saranno ridenominati con il brand Sfr.

“Voglio investire circa 3 miliardi di euro in Francia. Ritengo che sia già un buon trasferimento”, ha dichiarato ancora Drahi replicando alle obiezioni della Pellerin. “Ma io non voglio spostare la mia famiglia dalla Svizzera”. Drahi ha comunque ribadito l’intenzione di passare il tempo necessario in Francia per controllare gli sviluppi del nuovo gruppo nella veste di presidente del consiglio di amministrazione.

Al termine delle tre settimane di trattative esclusive, il Consiglio di sorveglianza di Vivendi si riunirà nuovamente per valutare la situazione e decidere se procedere con la fusione tra Numericable e Sfr o esaminare altre opzioni, tra le quali a questo punto potrebbe entrare in gioco con prepotenza la nuova offerta di Bouygues.

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