LA LETTERA

Sgi a Marino: “Un piano regolatore per Roma smart city”

L’associazione Stati Generali dell’Innovazione scrive al neo-sindaco della Capitale: “Serve un piano regolatore ad hoc”. Riflettori puntati su ambiente urbano e PA digitale

Pubblicato il 12 Giu 2013

Federica Meta

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Un piano regolatore per Roma Smart City. Gli Stati Generali dell’Innovazione inviano una lettera al neo sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiedendo di inserire questo progetto tra le priorità del suo programma. Il piano – spiega Sgi – deve puntare a migliorare la qualità della vita dei cittadini, le condizioni dell’ambiente urbano, il rapporto con la pubblica amministrazione e le opportunità di protagonismo della comunità romana.

Come? “Attraverso una strategia che favorisca la modernizzazione dei servizi grazie ai supporti digitali e l’accesso alla rete negli spazi pubblici, riscoprendo il valore della creatività come leva del cambiamento, istituendo nei quartieri dei centri per l’innovazione competitiva delle imprese. Una strategia per una Roma sostenibile e resiliente, aperta e trasparente, partecipativa e collaborativa, connettiva e creativa”.

“Noi siamo convinti che la “Roma Smart” da sviluppare sia quella in cui l’elevata offerta culturale si incontra con la sua domanda – conclude la missiva – promuovendo la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini grazie all’uso interattivo delle reti di comunicazione, attivando la nuova “rete del valore” espressa dalla cittadinanza attiva. E che un passaggio necessario sia la costruzione di un luogo di confronto con le associazioni che queste politiche esprimono e praticano”.

L’Associazione Stati Generali dell’Innovazione, per promuovere un’idea organica e innovativa di città “smart”, ha promosso il comitato di progetto Roma Smart City, con l’obiettivo di aggregare e mettere a confronto le iniziative in corso su questo fronte, le esperienze già realizzate negli anni, e così connettere gli stakeholder principali della città metropolitana (associazioni -sociali, culturali, professionali, imprenditoriali, professionisti, scuole, università, centri di ricerca, imprese), portandoli a condividere un approccio, un metodo di lavoro e di progettazione partecipata. Ad oggi hanno aderito e partecipato all’iniziativa decine di organizzazioni che operano sul territorio romano. Tra questi ForumPA, Università La Sapienza – Cattid, Aif Lazio, La Nuova Ecologia, Retecamere, Biennale spazio pubblico, Ordine degli architetti, Transition Town, Corviale Domani, Piattaforma Testaccio, Urban Experience, Informatici Senza Frontiere, Aita e Unacittà.

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