LA VERTENZA

Sirti: trattativa a oltranza per allargare il ricorso alla cassa integrazione

Dopo la rottura dei giorni scorsi, azienda e sindacati tornano a ragionare su un’intesa per ampliare la platea dei dipendenti che potranno fruire dei contratti di solidarietà e della Cigs per ridurre i tempi di inattività

Pubblicato il 29 Mag 2012

P.A.

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Trattativa ad oltranza fra sindacati e vertici di Sirti nella sede di Assolombarda a Milano. L’azienda di Tlc specializzata in installazioni telefoniche ha annunciato mille esuberi su un totale di 4mila dipendenti a livello nazionale. Lo scrive il Sole 24 Ore, aggiungendo che dopo le prime aperture da parte dell’azienda, emerse giovedì scorso, alla cassa integrazione per tutti, ieri le parti hanno ulteriormente approfondito la possibilità di estendere il ricorso agli ammortizzatori sociali, per rendere il meno impattante possibile l’esigenza di contenimento dei costi manifestata dall’azienda.

L’azienda in un primo momento ha individuato 1.000 esuberi. Dopo il confronto con il sindacato si sta delineando la possibilità di fare ricorso alla solidarietà per 1.500 persone e alla Cigs per altre 622.
“Stiamo lavorando alla possibilità di ridurre i tempi di cassa integrazione pro capite estendendo la platea dei beneficiari degli ammortizzatori – ha detto Sergio Bellavita, il segretario nazionale Fiom Cgil responsabile per il settore delle installazioni telefoniche – Abbiamo chiesto il contratto di solidarietà per tutti, ci è stato detto che tecnicamente non è possibile. Al momento il beneficio del contratto di solidarietà è limitato ai lavoratori delle reti e delll’Ict: pensiamo però che si possa almeno estendere anche ai multifunzione e agli apparati”.

Secondo Enrico Azzaro, responsabile di settore della Uilm la trattativa si prospetta “in salita”.

Fra le richieste dei sindacati anche una maggiore rotazione della cassa integrazione straordianria (Cigs) per 12 mesi per crisi aziendale, che attualmente riguarda 622 dipendenti. I vertici di Srti, secondo fonti sindacali, si sono detti disponibili ad erogare un’integrazione salariale che allinei sullo stesso livello il trattamento retributivo garantito dalla Cassa integrazione e dal contratto di solidarietà. “Abbiamo chiesto che la differenza fra l’assegno della Cassa integrazione straordinaria e il trattamento garantito dal contratto di solidarietà si a carico dell’azienda”, ha precisato Stefano Lombardi, della segreteria nazionale Cisl.

Infine, la trattativa punta a ridurre il ricorso al subappalto, reinternalizzando alcune lavorazioni attualmente svolte all’esterno.

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