BANDA ULTRALARGA

Suigo (Vodafone): “Governo sblocchi le norme inattuate”

Le misure su elettrosmog e scavi ancora al palo, evidenzia il responsabile Public Affairs dell’azienda. “Sentiamo il senso dell’urgenza. Sulle semplificazioni, oltre a pensare a nuove norme, si dia piena applicazione a quelle esistenti”

Pubblicato il 31 Lug 2015

Alessandro Longo

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Vodafone continua ad apprezzare il piano banda ultra larga e la sua visionarietà (“a prova di futuro”) e attende fiduciosa l’arrivo di fondi e nuove misure che dovevano essere nel decreto Comunicazioni. Nota però che “non bisogna dimenticare le tante norme già approvate e restate inattuate: sull’elettromagnetismo, gli scavi”, dice Michelangelo Suigo, Responsabile Public Affairs di Vodafone Italia.

Alcuni addetti ai lavori hanno lanciato un allarme per la fase di stallo in cui sembra piombato il piano banda ultra larga: come Elio Catania presidente di Confindustria Digitale, sul nostro sito. Voi siete scontenti della situazione?

No, il piano approvato in Consiglio dei ministri è molto innovativo. E la barra del Piano continua a rimanere quella: un’ottica a prova di futuro non può che trovare il nostro favore. Molte misure ipotizzate nel Decreto Comunicazioni potrebbero essere adottate anche attraverso altri strumenti. L’auspicio è che ciò avvenga al più presto. Sappiamo anche con certezza che non si sta perdendo tempo: è in corso una negoziazione molto puntuale, di merito e di contenuti, tra Governo, Mise e Commissione Europea sugli strumenti non ancora approvati da Bruxelles. Ma ci sono anche altri strumenti già vigenti, cioè notificati a Bruxelles ed approvati, come ad esempio il contributo a fondo perduto, la partnership pubblico privato e l’intervento diretto, attraverso i quali è possibile una rapida messa a disposizione delle risorse disponibili.

Però mancano all’appello i fondi Sviluppo e coesione e le misure sulle semplificazioni per chi scava.

Le risorse a quanto mi risulta ci sono. Per gli FSC bisogna certo fare una ripartizione diversa rispetto all’80% al Sud e il 20% al Centro-Nord, in accordo con le Regioni, ma ritengo che la ragionevolezza e la necessità di procedere in maniera coesa e coordinata consentirà di trovare la migliore sintesi. Per le misure relative alle semplificazioni, molto è stato già fatto con lo Sblocca Italia nel 2014. La bozza del decreto Comunicazioni, a quanto apprendiamo, conteneva alcune previsioni molto importanti, a costo zero per le casse dello Stato, che avrebbero consentito un più rapido ed efficace sviluppo della banda ultralarga, fissa e mobile. Le nuove misure, previste in quella bozza, possono essere inserite dal Governo con facilità in un qualsiasi altro provvedimento con corsia preferenziale.

Non siete preoccupati, quindi.

Sentiamo il senso dell’urgenza. Sulle semplificazioni, oltre a pensare a nuove norme, si tratta anche di dare piena applicazione a quelle già esistenti. L’industria delle tlc è in attesa di due interventi sull’elettromagnetismo, come già indicato nel decreto Sviluppo bis nel novembre del 2012. Due decreti attuativi del Ministero dell’Ambiente, per definire puntualmente che cosa si intende per pertinenza esterna e definire i coefficienti di attenuazione di pareti e tetti. In assenza di questi provvedimenti, le Arpa, per autorizzare nuove installazione, applicano i criteri più prudenziali . E addirittura alcuni Comuni anche importanti continuano a rendere difficoltosa l’installazione delle reti: è il caso di Roma, con un regolamento approvato a maggio. Altri fronti su cui si puo’ agire per dare piena attuazione a norme esistenti sono quelli del decreto scavi e del catasto unico delle infrastrutture.

Vedendo invece quello che dovete fare voi…nella Consultazione Pubblica 2015 Infratel avete comunicato il vostro piano, immagino. C’è solo Fttc o- come Telecom Italia- anche qualcosa in Ftth?

Abbiamo confermato il nostro piano con 150 città in Fttc, ad oggi siamo a quota 74 città con 9000 cabinet installati da settembre 2014. A Milano e Bologna offriamo la fibra a 300 Mbps con Metroweb e abbiamo firmato anche a Torino. In parallelo, abbiamo siglato una seconda lettera di intenti con Metroweb, FSI, F2i e Wind proprio per la realizzazione di un’infrastruttura di rete nazionale in Ftth.

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