Tagli Telecom, mercoledì il tavolo con il governo

Il ministro del Welfare Sacconi annuncia l’incontro con azienda e lavoratori per il prossimo 14 luglio: “Ritiro dei licenziamenti premessa per il dialogo”. Sul tavolo i 6800 esuberi previsti dal piano industriale 2010-2012: I sindacati: “Disposti a trattare”. Il presidente Telecom, Galateri di Genola: “Discorso appena cominciato, vediamo”

Pubblicato il 12 Lug 2010

Tagli a Telecom Italia, il governo si muove. Sono state convocate
per mercoledì pomeriggio le parti sociali per un confronto sul
piano industriale 2010-2012, che prevede un totale di 6800 esuberi,
e scongiurare l'ipotesi dei 3.700 licenziamenti che
l'azienda intende portare a termine entro giugno 2011. A dare
la notizia  il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine
di un incontro pubblico a Milano. ''Il Governo ha convocato
le parti mercoledì pomeriggio – ha detto Sacconi – proprio allo
scopo di mettere in piedi il dialogo tra di esse su un piano
industriale fatto, noi ci auguriamo, di investimenti e di sviluppo
per la società e per il sistema di telecomunicazioni nel nostro
Paese''.

Lo stesso Sacconi si è augurato che nell'ambito del confronto
convocato dal ministero tra il management Telecom e i sindacati, il
tema della riorganizzazione industriale possa prescindere dal
ricorso agli esuberi. ''Confido che venga meno
l'iniziativa dei licenziamenti. La premessa per il dialogo – ha
aggiunto – è il ritiro o la sospensione di questa
iniziativa''.

Ieri Sacconi e il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani,
avevano annunciato in un comunicato congiunto l'intenzione di
convocare l'Ad di Telecom Italia, Franco Berbabè per 
"discutere ed approfondire le tematiche e le strategie
industriali che sembrano prevedere un ridimensionamento
dell’attuale forza lavoro”.
I due esponenti del governo chiedono dettagli sul piano Telecom,
precisando che “mai come in questa fase è necessario procedere
con la massima cautela rispetto agli snodi che riguardano
l’industria delle Tlc italiane; settore strategico sul quale il
governo ha deciso di focalizzare l’attenzione, ritenendolo
elemento di fondamentale importanza per lo sviluppo del
Paese”.

È prevista, intanto, per oggi, l’avvio della procedura per i
primi 3.700 esuberi da “evadere” entro giugno dell’anno
prossimo con l’invio delle lettere ai dipendenti interessati. A
dare l’annuncio i sindacati. “I 3.700 licenziamenti annunciati
costituiscono oltre la metà dei 6.822 esuberi previsti nel piano
triennale 2010-2012”, precisa Alessandro Genovesi, segretario
Slc-Cgil – L’annuncio di Telecom è manifestazione di un
comportamento vergognoso da parte di un’azienda che ha registrato
più di un miliardo mezzo di guadagni netti, che ha già mille
lavoratori in contratto di solidarietà e che continua a remunerare
a peso d’oro manager e dirigenti”.
''E' un discorso appena cominciato, vediamo''
ha detto Gabriele Galateri di Genola commentando la decisione
dell'azienda di avviare le procedure per 3.700 esuberi.

I sindacati hanno 75 giorni – così come previsto dalla legge che
regola i licenziamenti collettivi – per discutere con la società
e chiedere una riduzione degli esuberi oppure il ricorso a misure
alternative, come la cassa integrazione o la mobilità.
“Come ha detto anche il ministro Sacconi – sottolinea Vito
Antonio Vitale, segretario nazionale Fistel-Cisl – è auspicabile
che vi sia un confronto con Telecom; noi, da parte nostra siamo
pronti a trattare e speriamo che ci sia la stessa disponibilità da
parte dell’operatore”.

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