L'ANALISI

Telecom Italia, dopo il no a 3 si torna ai “fondamentali”

Secondo gli analisti, però, l’appeal speculativo non svanisce del tutto. Per Banca Akros il deal con i cinesi avrebbe avuto un senso strategico. Equita Sim taglia il rating a hold e Ubs segnala possibili ripercussioni sulle azioni del gruppo anche nelle prossime settimane

Pubblicato il 05 Lug 2013

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Nel breve periodo si torna a guardare i fondamentali, ma l’appeal speculativo non svanisce del tutto. E’ quanto pensano gli analisti che seguono il titolo Telecom Italia dopo che ieri il Cda ha reso noto che, allo stato, non ci sono gli elementi necessari per avviare un negoziato con H3G. Equita Sim torna ad una visione neutrale sul titolo Telecom Italia dopo la fine delle negoziazioni con H3G. Secondo gli analisti l’upside da consolidamento rimane, ma perde di attualità. Dopo diversi Cda dedicati alla possibile aggregazione con 3, il management di Telecom, si legge nella nota degli esperti, ha deciso che non ci sono gli elementi necessari per iniziare una negoziazione. “L’annuncio dello studio dello spin off della rete ed il prospettato scioglimento di Telco (secondo le indicazioni di alcuni soci) erano parse premesse che favorissero la corporale action e la ristrutturazione dell’azionariato”. Il tema consolidamento, per gli analisti, resta possibile/probabile, ma dopo la decisione di ieri perde di immediata attualità a favore dei fondamentali che, da Equita Sim, stimano piuttosto deboli nel breve. “Torniamo ad una visione neutrale” motivata, da un lato, da prezzi del titolo prossimi ai minimi storici, multipli contenuti e possibile evoluzione della struttura dell’azionariato. Sul fronte negativo pesa, invece, la discesa dell’Ebitda di gruppo (atteso -6,5% per fine anno) e la velocità di deleverage contenuta.

Equita Sim dopo il downgrade del titolo Telecom Italia a hold – in seguito allo stop delle trattative con H3G – ha anche azzerato il peso dell’azione nel suo portafoglio raccomandato. Target price invariato a 0,7 euro per azione

A detta di Banca Akros un deal con H3G per Telecom Italia avrebbe avuto senso sia dal punto di vista industriale che strategico visto il conseguente allentamento della pressione competitiva e le sinergie potenziali sul fronte dei costi. L’impatto finanziario, invece, era ovviamente legato alle valutazioni dei due asset. Gli esperti evidenziano che probabilmente la fattibilità dell’operazione potrebbe essere stata pesantemente condizionata dall’atteggiamento degli azionisti, con Telefonica che eventualmente era riluttante e cedere il controllo operativo dell’azienda, e dalle implicazioni politiche. Inoltre, il processo di spin-off della rete era interconnesso a questo deal quindi, precisano da Banca Akros, la sua urgenza ora viene meno. Le implicazioni per Telecom, quindi, sono negative ma moderate dal fatto che la percezione della fattibilità di un’operazione con H3G era diminuita nelle ultime settimane. Tra i positivi scenari alternativi per un allentamento delle pressione competitiva, gli analisti citano un ipotetico deal Wind-H3G. Rating accumulate e Tp di 0,77 euro per azione confermati.

In assenza di supporto speculativo, precisano gli analisti, gli investitori torneranno sui fondamentali che, secondo gli stessi esperti dovrebbero registrare un deterioramento a causa della competizione nel business Mobile, del calo dei consumi privati in Italia e del deprezzamento delle valute in Brasile e Argentina. Rating sell e tp di 0,45 euro per le azioni ordinarie confermati.

Secondo gli esperti di Ubs la notizia dello stop con H3G era largamente attesa, ma potrebbe contribuire, in ogni caso, ad un’ulteriore debolezza dell’azione nelle prossime settimane. Inoltre, con l’avvicinarsi della trimestrale, Ubs vede ulteriore downside sul titolo.

Kepler Cheuvreux conferma il rating buy su Telecom, con target price pari a 0,85 euro, in quanto continua a ritenere che lo spin-off della rete possa liberare valore. Inoltre, il profilo di rischio rendimento dell’azione resta attraente visto il multiplo Ev/Ebitda 2013 pari a 4. Gli esperti dopo lo stop alle trattative con H3G evidenziano, comunque che “prima o dopo il mercato dovrebbe consolidarsi” e definiscono un’eventuale fusione tra Wind e 3 Italia come il deal più razionale ribadendo, comunque, che ora il focus di Telecom Italia è sullo spin-off della rete.

Oggi il dg di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè, ha detto: “Per quanto riguarda la trattativa con 3, ieri il presidente Bernabè è stato chiaro e ha detto che in questo momento non ci sono i margini per andare avanti. Non vuol dire che in un futuro non possa riaprirsi, ma per ora è chiusa”.

Intanto secondo quanto riportato da Il Giornale, dopo che Telecom. Dopo che il Cda di Telecom ha chiuso le porte ad Hutchinson Whampoa alla finestra potrebbero esserci Deutsche Telekom o At&t. Il quotidiano parla dell’arrivo di un socio industriale forte come di una necessita’ per portare avanti il consolidamento del settore, che appare assolutamente necessario dopo la forte decrescita dei prezzi. Un’operazione che dovrebbe essere più facile dopo lo scorporo della rete.

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