IL BILANCIO 2012

Telecom Italia: ricavi stabili, cala il debito

Nel 2012 il fatturato si attesta a 29 miliardi. Il flusso di cassa permette di portare l’indebitamento sotto la soglia dei 30 miliardi. In flessione la Business Unit Domestic, ma compensano Brasile e Argentina

Pubblicato il 08 Feb 2013

F.Me.

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Chiude con fatturato stabile il 2012 del gruppo Telecom Italia. I ricavi dell’esercizio 2012 ammontano a 29.503 milioni di euro, in calo dell’1,5% rispetto all’esercizio 2011 (29.957 milioni di euro); la riduzione di 454 milioni di euro è prevalentemente dovuta alla Business Unit Domestic a cui si contrappone l’incremento relativo alla Business Unit Argentina (+564 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (+134 milioni di euro). In termini di variazione organica i ricavi consolidati registrano un incremento dello 0,5% (+151 milioni di euro).

In dettaglio, la variazione organica dei ricavi è calcolata escludendo l’effetto delle variazioni dei cambi pari a -569 milioni di euro, prevalentemente relativo alla Business Unit Brasile (-535 milioni di euro) e in maniera meno significativa alla Business Unit Argentina (-55 milioni di euro) e ad altre società del Gruppo (+21 milioni di euro); l’effetto della variazione di perimetro di consolidamento (-14 milioni di euro) principalmente riferibile alle cessioni delle partecipate Loquendo (Business Unit Domestic) avvenuta il 30 settembre 2011 e Matrix (Altre Attività) avvenuta il 31 ottobre 2012; l’effetto di una riduzione di ricavi pari a 22 milioni di euro dovuta alla chiusura di controversie commerciali con altri operatori.

L’Ebitda è pari a 11.665 milioni di euro e diminuisce, rispetto all’esercizio precedente, di 506 milioni di euro (-4,2%), con un’incidenza sui ricavi del 39,5% (40,6% nell’esercizio 2011). In termini organici l’Ebitda si riduce di 246 milioni di euro (-2,0%) rispetto all’esercizio precedente e l’incidenza sui ricavi registra una flessione di un punto percentuale, passando dal 41,2% nell’esercizio 2011 al 40,2% nell’esercizio 2012, a causa del maggior peso dei ricavi del Sud America, la cui marginalità è inferiore a quella del Business Domestico, nonché dell’incremento del fatturato per terminali mobili, finalizzato ad una maggiore penetrazione dei servizi dati.

Gli investimenti industriali sono pari, nell’esercizio 2012, a 5.196 milioni di euro, di cui 3.072 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic, e presentano un decremento rispetto all’esercizio 2011 pari a 899 milioni di euro.

“La continua ricerca di efficienze ha permesso al gruppo di chiudere l’esercizio 2012 con risultati operativi in linea con gli obiettivi prefissati”, ha commentato Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia. “Tali risultati sono ancora più significativi, perché ottenuti in un contesto economico molto complesso e condizionato dalla recessione ancora in atto e dal conseguente contesto di mercato in Italia, e dal rallentamento della crescita in Brasile ed Argentina. Il gruppo prosegue nel processo di riduzione dell’indebitamento grazie ad una solida generazione di cassa, che dovrà contribuire alla necessità di sviluppo delle infrastrutture di rete in Italia e all’estero, un impegno che riteniamo fondamentale”. I risultati definitivi saranno diffusi il prossimo 7 marzo.

In particolare la Business Unit Domestic registra una flessione di 1.113 milioni di euro. Escludendo gli investimenti dell’esercizio 2011 inerenti l’acquisizione di diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile LTE (1.223 milioni di euro), la variazione sarebbe stata positiva di 110 milioni di euro attribuibile in particolare all’avvio dei piani realizzativi delle reti di nuova generazione (rete LTE e fibra) in parte compensato dal minor fabbisogno per attività di delivery su nuovi impianti in relazione al rallentamento e contrazione delle dinamiche commerciali sugli accessi del Fisso.

La Business Unit Brasile registra un incremento di 210 milioni di euro (comprensivo di un effetto cambio negativo per 94 milioni di euro), riferibile all’acquisizione dei diritti d’uso delle bande di frequenza per la telefonia mobile di quarta generazione (4G) (145 milioni di euro) nonché agli investimenti dedicati anche allo sviluppo della qualità dell’infrastruttura di rete. Secondo Bernabè “Tim Brasile può offrire una grande opportunità per il mobile. In Brasile più del 55% delle famiglie hanno solo telefoni cellulari. Vista la nostra presenza limitata nel settore del fisso, Tim Brasile gode di una posizione unica nel mercato e continuerà a sfruttarla. Inoltre dei 68 milioni di famiglie brasiliane, il 40% ha internet e il 41% ha telefonini con internet”.

La Business Unit Argentina evidenzia investimenti industriali in linea con il precedente esercizio (+1 milione di euro già comprensivo di una differenza cambio negativa pari a 9 milioni di euro). Oltre che ai costi di acquisizione della clientela, gli investimenti sono stati indirizzati all’ampliamento e all’upgrade dei Servizi a banda larga al fine di migliorare la capacità trasmissiva ed aumentare la velocità d’accesso offerta ai clienti, all’accesso fisso tradizionale per soddisfare la domanda e al Backhauling per sostenere lo sviluppo dell’accesso mobile. Inoltre, Telecom Personal ha investito principalmente nell’aumento di capacità e ampliamento della rete 3G per sostenere la crescita di Internet mobile.

L’operating free cash flow è pari a 6.466 milioni di euro, in aumento di 699 milioni di euro rispetto al 2011 (5.767 milioni di euro), contribuendo positivamente alla riduzione dell’indebitamento finanziario netto.

In particolare l’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2012 è pari a 28.274 milioni di euro, in diminuzione di 2.140 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011 (30.414 milioni di euro).

Nel quarto trimestre 2012 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 1.211 milioni di euro rispetto a fine settembre 2012; in particolare, la generazione di cassa operativa ha ampiamente assorbito il fabbisogno derivante dal versamento di imposte sul reddito per circa 700 milioni di euro.

Il margine di liquidità al 31 dicembre 2012 ammonta a 16,14 miliardi di euro (14,7 miliardi di euro a fine 2011) ed è costituito da liquidità per 8,19 miliardi di euro (7,72 miliardi di euro al 31 dicembre 2011) e dalle linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 7,95 miliardi di euro (7 miliardi di euro a fine 2011). Tale margine consente la copertura delle Passività Finanziarie in scadenza nel corso dei prossimi 18-24 mesi.

I ricavi Domestic, pari a 17.884 milioni di euro (18.991 milioni di euro nel 2011), si riducono del 5,8% in termini reported e del 5,8% in termini organici.

In uno scenario congiunturale in peggioramento e in un contesto di mercato caratterizzato da forti dinamiche di riduzione delle tariffe (sui servizi tradizionali) e da tensioni competitive, la flessione dei ricavi risente anche dell’entrata in vigore del nuovo listino di terminazione su rete mobile (MTR) – che prevede una riduzione della tariffa del 53% (da 5,3 a 2,5 centesimi di euro) – nonché dell’introduzione a livello Europeo di un tetto (cap) sul prezzo del traffico in roaming.

In questo contesto, la performance dell’anno, in termini di variazione organica rispetto all’esercizio precedente, presenta una riduzione del 5,8% rispetto al 2011. Tale flessione è in particolare attribuibile alla contrazione dei ricavi sui servizi tradizionali solo in parte recuperata con lo sviluppo di servizi innovativi, soprattutto su Broadband Fisso e Mobile Internet.

I ricavi Core Domestic sono pari a 16.933 milioni di euro e si riducono del 6,4% (18.082 milioni di euro nel 2011). La flessione in termini organici è del 6,2%. Rispetto al 2011 il segmento Consumer presenta nel 2012 una riduzione dei ricavi pari a 333 milioni di euro (-3,6%) e conferma complessivamente una performance in recupero rispetto alla riduzione registrata nell’esercizio 2011 grazie, in particolare, alla stabilizzazione dell’erosione dei ricavi voce (sia Fisso che Mobile), al forte sviluppo dei ricavi da Browsing ed alla crescita dei ricavi da vendita di devices (+118 milioni di euro, +35,4%), soprattutto quelli abilitanti al Mobile Internet. La contrazione dei ricavi rispetto all’esercizio 2011, interamente attribuibile ai ricavi da servizi (-451 milioni di euro, -5,1%), è riconducibile, oltre che alla citata riduzione delle tariffe di terminazione, alla contrazione dei servizi tradizionali di Fonia e Messaging, in parte compensata dallo sviluppo dei ricavi Internet Mobile (+70 milioni di euro, pari a +13,%) e da Accesso Broadband Fisso (+34 milioni di euro, pari a +3,6%).

Il segmento Business registra nel 2012 una riduzione dei ricavi rispetto al 2011 di 287 milioni di euro (-9,4%). Tale flessione è prevalentemente attribuibile alla flessione della customer base (-6,6% rispetto al 2011 sul Fisso e -4,8% sul Mobile escludendo le linee solo dati) e ad una flessione dell’Arpu (ricavo medio per cliente) sui servizi voce.

Il segmento Top presenta nel 2012 una riduzione dei ricavi rispetto al 2011 pari a 427 milioni di euro (-12,1%). In particolare, sui ricavi da servizi la diminuzione è pari a 260 milioni di euro (-8,6%) prevalentemente attribuibile ad una flessione dei prezzi sui servizi tradizionali voce e dati, solo in parte compensata dallo sviluppo di servizi innovativi, in particolare Internet Mobile.

Il segmento Wholesale presenta nel 2012 una riduzione rispetto al 2011 dei ricavi di 52 milioni di euro (-2,5%) determinata in misura prevalente dai minori ricavi dei servizi di trasporto e interconnessione, solo in parte compensati dalla crescita dei servizi di accesso in favore degli operatori alternativi.

I ricavi del 2012 di International Wholesale (gruppo Telecom Italia Sparkle) sono pari a 1.393 milioni di euro, stabili rispetto all’esercizio precedente. Nel corso dell’esercizio sono proseguite le azioni di razionalizzazione basate su un approccio sempre selettivo in termini di qualità del portafoglio clienti e di raccolta del traffico. L’andamento dei ricavi dei business Fonia (+1,4%) e IP/Data (+5,8%) ha consentito di contenere la contrazione registrata negli altri segmenti di business in particolare la clientela multinazionale (-10%).

Ricavi Telecomunicazioni Fisse

L’andamento dei ricavi delle principali aree di business è il seguente: 2012

Preliminary

2011

Variazioni

(milioni di euro)

peso %

peso %

assolute

%

Fonia Retail

5.296

41,4

5.689

42,2

(393)

(6,9)

Internet

1.605

12,5

1.621

12,0

(16)

(1,0)

Business Data

1.414

11,1

1.621

12,0

(207)

(12,8)

Wholesale

4.057

31,7

4.155

30,8

(98)

(2,4)

Altri

417

3,3

403

3,0

14

3,5

Totale Ricavi Telecomunicazioni Fisse

12.789

100

13.489

100

(700)

(5,2)

Ricavi Telecomunicazioni Mobili

L’andamento dei ricavi delle principali aree di business è il seguente: 2012

Preliminary

2011

Variazioni

(milioni di euro)

peso %

peso %

assolute

%

Fonia Uscente

3.278

49,6

3.600

50,6

(322)

(8,9)

Fonia Entrante

826

12,5

1.117

15,7

(291)

(26,0)

VAS

2.041

30,9

2.038

28,6

3

0,1

Terminali

470

7,0

359

5,1

111

30,9

Totale Ricavi Telecomunicazioni Mobili

6.615

100,0

7.114

100,0

(499)

(7,0)

I ricavi sono pari a 16.940 milioni di euro, in diminuzione di 1.105 milioni di euro (-6,1%) rispetto all’esercizio 2011. Tale risultato risente della fisiologica contrazione dei ricavi da business tradizionali nei segmenti Consumer (-3,6%), Business (-9,4%), Top (-12,4%) e National Wholesale (-2,4%). Si segnala tuttavia una positiva dinamica sia dei ricavi da vendita dei terminali, sia dei ricavi da servizi BroadBand Fisso e Mobile nel segmento Consumer.

L’Ebitda è pari a 8.453 milioni di euro e diminuisce di 483 milioni di euro (-5,4%) rispetto all’esercizio 2011. La variazione organica dell’Ebitda è negativa del 5% (-449 milioni di euro). L’incidenza dell’Ebitda sui ricavi è cresciuta dal 49,5% del 2011 al 49,9% del 2012; a livello organico l’incidenza sui ricavi è pari al 50,7% (50,1% nel 2011).

Come previsto dall’aggiornamento del piano, triennale approvato dal Cda, Telecom Italia distribuirà un monte dividendi di 450 milioni all’anno, per il periodo 2013-2015 del piano triennale. Per Telecom si tratta di un sostanziale taglio alla cedola distribuita agli azionisti, che sul bilancio 2011 era stata pari a 888 milioni in quello 2010 a 1,191 miliardi. L’obiettivo è di rafforzare il patrimonio per supportare il piano di sviluppo tecnologico. Bernabè ha precisato che l’operatore distribuirà ad aprile un dividendo ordinario in calo a 2,97 centesimi per azione ordinaria (0,043 euro lo scorso anno) e 3,07 centesimi per le risparmio (0,0564 euro). “La cedola ordinaria – ha puntualizzato – è pari al “3% sugli attuali prezzi. Per le risparmio il rendimento è al 5,4%”.

Inoltre la società ha avviato di un programma di emissioni fino a 3 miliardi di euro di titoli di debito subordinati ibridi nell’arco di un periodo di 18-24 mesi. Come ha spiegato Bernabè, Telecom Italia ha lanciato l’ibrido per coniugare gli obiettivi di proteggere gli azionisti e al tempo stesso di ridurre il debito. “Telecom si sta rafforzando all’estero, in America Latina, e contemporaneamente punta a ridurre debito – ha puntulaizzato – Ciò che vogliamo davvero raggiungere con l’ibrido è qualcosa che non abbia impatto sulla struttura del capitale e sui nostri azionisti”.
“Altre società hanno scelto percorsi diversi – ha proseguito – Noi riteniamo che l’ibrido è uno strumento innovativo per proteggere con efficacia gli azionisti e perseguire l’obiettivo di deleveraging. Insomma abbiamo il meglio di entrambi mondi: spingiamo sugli investimenti ma allo stesso tempo non ci deconcentriamo dal deleveraging”.

“La scelta di ridurre il monte dividendi di Telecom Italia è stata presa nell’interesse di tutti gli stakeholder – ha spiegato in conferenza stampa Piergiorgio Peluso, direttore finanziario della compagnia – ma la cedola potrà tornare a crescere una volta raggiunti i target di riduzione del debito”. Il taglio dei dividendi risponde da un lato al perdurare di una “situazione macroeconomica impegnativa in Italia” e dall’altro alla “importanza strategica per la crescita della compagnia” di “ulteriori investimenti” in Italia e in Brasile, ha puntualizzato Peluso. “La politica sui dividendi che abbiamo approvato – ha aggiunto – è coerente con il nostro impegno per la riduzione del debito”. Quanto al programma di emissioni di bond subordinati ibridi, Telecom provvederà ad avviarlo “il prima possibile” per “rafforzare” la sua posizione patrimoniale, ha sottolineato il direttore finanziario della società. “Allo stesso tempo, il deleverage continuerà a rimanere una priorita'”, ha affermato

Nell’aggiornamento del piano triennale 2013-2015, Telecom prevede per quest’anno ricavi stabili, una riduzione percentuale dell’ebitda “low-single digit” e una posizione finanziaria netta rettificata inferiore a 27 miliardi di euro. Per il 2015 la società si attende ricavi ed ebitda in crescita media annua (cagr) “low-single digit”, investimenti industriali cumulati a circa 16 miliardi di euro in tre anni e un rapporto posizione finanziaria netta rettificata su ebitda reported inferiore a 2 volte nel 2015. Telecom Italia prevede per il prossimo triennio nuovi programmi di efficientamento sul mercato domestico per 1,3 miliardi di euro complessivi. Nel dettaglio per quest’anno sono previste efficienze per 0,4 miliardi, per il 2014 per 0,3 miliardi e per il 2015 per 0,6 miliardi.

“Per il 2013 vediamo un ambiente economico difficile, con la ripresa del Pil posticipata di un anno – sottolinea l’Ad Marco Patuano – La spesa consumer continuerà ad essere negativa (-1,2%) per tutto il 2013″.

Secondo Asati “Per supportare il piano triennale occorre, come Asati da sempre ha evidenziato un aumento di capitale tenendo anche in considerazione le condizioni del mercato. Noi piccoli azionisti abbiamo sempre creduto al rilancio dell’Azienda ora e’ venuto il momento di capire se gli Azionisti di controllo ci credono, sembrerebbe di no! Infatti e’ sorprendente la scelta di ricorrere ad uno strumento finanziario molto oneroso quale “l’ibrido” per 3 miliardi di euro, invece di accettare la proposta che Asati sta facendo da diverso tempo dell’aumento di capitale; tale scelta chi favorisce?”

“Il puro e unico strumento del taglio dei costi non è la strategia vincente, bisogna puntare alla crescita organica e inorganica in Italia e all’Estero – prosegue la nota dell’associazione – Per quanto riguarda i risultati economici la notizia migliore è la riduzione del debito, che pur essendo inferiore alle promesse e’ comunque eccezionale. La notizia peggiore sono i risultati nel domestico la cui diminuzione è ormai costante , sensibilmente superiore alla diminuzione del Pil, senza indicazioni negli anni di piano su quando arrivera’ una stabilizzazione/ripresa”.

“In riferimento ai dividendi, su cui la società anche recentemente si era espressa in maniera molto positiva nel mantenere il livello dello scorso anno e questo ci sorprende, Asati sarebbe disposta a supportare i notevoli sacrifici a patto di avere per la prossima Assemblea del 17 aprile 2013 un piano dettagliato su quali progetti specifici vengano allocati questi 450 milioni di riduzione dei dividendi promessi – conclude Asati – Questi progetti dovranno consentire di far risalire il titolo in modo almeno da recuperare le perdite stesse registrate con tale nuovo annuncio”.

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