Alla fine è dovuto intervenire Marco Patuano per mettere a tacere le voci secondo cui durante l’ultimo cda di Telecom Italia si sarebbero talmente inaspriti i toni da sortire addirittura la richiesta all’Ad e al presidente esecutivo Franco Bernabè – da parte di alcuni consiglieri, Luigi Zingales in pole position – di lasciare il tavolo per consentire il confronto sulla gestione Bernabè senza il diretto protagonista.
A riferire l’accaduto Federico De Rosa dalle colonne del Corriere della Sera. “Gli ultimi consigli di amministrazione del gruppo telefonico non sono stati facili per il presidente esecutivo – si legge -.L’ultimo, giovedì scorso, in particolare, avrebbe fatto emergere in maniera netta visioni diverse sul futuro dell’azienda e una lettura non proprio esaltante dei risultati della gestione Bernabè”. Le contestazioni più dure sarebbero partire dal consigliere indipendente Luigi Zingales e a lui si sarebbero unite altre voci. “A un certo punto del confronto Bernabè e l’amministratore delegato Marco Patuano, sono stati invitati a lasciare la riunione per permettere ai consiglieri di confrontarsi.
Una sorta di verifica sulla fiducia verso il managementi che si sarebbe conclusa con la decisione di stringere la presa e marcare a vista i vertici”. Secondo il Corriere a Bernabè sarebbe stata data “una fiducia a tempo”. E i consiglieri si sarebbero riservati “anche nei prossimi incontri un momento di discussione senza la presenza dei manager”.
Immediata la presa di posizione dell’Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia che ha inviato una lettera di replica al direttore Ferruccio De Bortoli e per conoscenza alla Consob. “Ad Asati, l’Associazione di piccoli azionisti di Telecom Italia non risulta che nell’ambito dello scorso Cda, il presidente Franco Bernabè e l’Ad Marco Patuano siano stati invitati a uscire dalla riunione per discutere della eventuale verifica della fiducia o meno. Per cui tale notizia è destituita da alcun fondamento e lede l’immagine della stessa Società”. Questo il contenuto della lettera firmata dal presidente di Asati Franco Lombardi.
“Leggere su alcuni organi di stampa che non esiste una analoga coesione in ambito Consiglio di Amministrazione e che addirittura esiste un forte conflitto tra i vari consiglieri che avrebbero imposto a Patuano e Bernabé di uscire dalla seduta nell’ultimo cda per votare e discutere su una eventuale riconferma di fiducia significa distorcere la realtà in un momento così drammatico di cui TI viste le criticità non ne ha assolutamente bisogno”, sottolinea l’Asati. “Ci chiediamo chi sono i suggeritori di questo articolo? Non certamente l’azionista di riferimento Telco, che dovrebbe perseguire il bene dell’Azienda e di se stessa,attraverso il rilancio e il risanamento definitivo che passa con la ricapitalizzazione dell’azienda e la conferma della fiducia all’attuale management. Tra l’altro siamo stupiti, qualora rispondesse al vero come riportato dalla stampa, del comportamento molto critico del consigliere independente Zingales, quali le ragioni?”
Ma in serata è intervenuto Patuano: “I nostri cda sono consigli in cui gli amministratori discutono delle tematiche dell’azienda in un momento in cui il settore, il mercato e il ciclo economico sono complessi. Potete immaginare come siano discussioni articolate, dove peraltro tutti contribuiscono con le loro competenze. Abbiamo giuristi, economisti, uomini di industria e di banca, ognuno contribuisce molto positivamente e fattivamente con le loro esperienze”. E spiega che “se le discussioni si surriscaldano è per il difficile momento che tutta l’economia sta vivendo”. “Assolutamente no”, ha risposto alla domanda se ci siano stati scontri durante le ultime riunioni del board. L’importante è non demordere e non perdere il filo del discorso”,
Smentite le voci su un conflitto con Zingales: “Nessun conflitto riguardo allo scorporo della rete”.