L'ACCUSA A ELLIOTT

Tim di nuovo nel caos. Vivendi: “Gestione disastrosa e performance finanziaria drammatica”

L’azionista di maggioranza mette nero su bianco il j’accuse a Elliott. Il valore delle azioni ha perso il 35% nonostante le “promesse” di crescita del fondo americano. Pesano anche le voci sul malcontento del management e sull’ipotesi di uscita di scena di Genish. Ma i francesi continuano a credere nel potenziale dell’azienda. Preoccupati i sindacati

Pubblicato il 05 Set 2018

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Altro che pace. Altro che ascia di guerra deposta in nome dell’operatività e del futuro. In casa Tim scoppia nuovamente la polemica e questa volta è l’azionista di maggioranza Vivendi a battere i pugni sul tavolo.

“Vivendi è profondamente preoccupata per la disastrosa gestione di Tim da quando Elliot ha assunto il controllo del Consiglio di Amministrazione dopo l’Assemblea Generale del 4 maggio”, si legge in una nota ufficiale emessa in serata a chiusura di Borsa. L’azionista francese, che detiene il controllo dell’operatore di Tlc con il 24% di quota azionaria, ha messo nero su bianco i “risultati” frutto della discesa in campo del fondo americano capitanato da Paul Singer.

“La performance del mercato azionario è drammatica: il prezzo delle azioni di Tim ha perso circa il 35% dal 4 maggio. È al minimo da 5 anni, mentre nella sua posizione ufficiale il 9 aprile, Elliott ha promesso un raddoppio del prezzo delle azioni in due anni”, si legge nella nota. E ancora: “La nuova governance sta fallendo: la diffusione di voci (compresa quella della fuoriuscita dell’Amministratore Delegato) causa malfunzionamenti dannosi alla scorrevolezza e ai risultati di Tim”. Nonostante proprio l’Ad Amos Genish abbia acquistato nei giorni scorsi 1 milione di azioni con un esborso di 523.000 euro per lanciare un segnale di fiducia e di impegno personale nell’azienda, la notizia non ha rassicurato i mercati e il titolo ha infatti continuato a perdere valore. A pesare anche un report di Exane Bnp Paribas secondo cui il titolo rimarrà “una trappola del valore”, ossia sottovalutato, in un mercato che, secondo la banca francese, sottostima l’impatto negativo per Tim dall’atteso decollo di Open Fiber e dalla concorrenza di Iliad.

Vivendi però resta fiducioso: “Restiamo convinti dell’importante potenziale di sviluppo di Tim”, conclude la nota.

Preoccupati i sindacati.”Questa situazione ci preoccupa fortemente – dice Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil – Solo pochi mesi fa, il 4 maggio scorso, abbiamo assistito al cambio di maggioranza dell’assetto societario di Tim con il fondo Elliott ed il suo raggruppamento che ha prevalso sull’azionista di riferimento Vivendi’ ed ha nominato un nuovo Cda”. La sigla sindacale ricorda che l’intervento del fondo era aveanuto anche in considerazione dell’andamento delle azioni, che tuttavia all’epoca si attestavano a 0,75 euro per azione.

La Uilcom evidenzia anche che nella compagine di Telecom è entrato il Governo, che tramite Cdp detiene circa il 5% del capitale. “L’11 giugno è stato sottoscritto un importante accordo sindacale ‘difensivo’ per scongiurare la cassa integrazione e salvaguardare i livelli occupazionali, azione che tra le sue ricadute ha di fatto ridotto i salari, a circa 30.000 lavoratori dei 45.000 di Tim, del 10% per 12 mesi – sottolinea il sindacalista – E’ inaccettabile quindi che dopo molteplici cambi di ad avvenuti in tempi ravvicinati, significative variazioni societarie, ulteriori sacrifici dei lavoratori permanga una situazione che di fatto si ripercuota in questo modo sul gruppo, tra l’altro sotto un pesante attacco commerciale da parte del nuovo operatore Iliad, su cui recentemente abbiamo sollevato dubbi sul modo di procedere nel nostro Paese, invitando anche in questo caso, il Governo a verificare”.

Per Ugliarolo “è giunta l’ora che i vertici dell’azienda, dopo molteplici dichiarazioni, sviluppino fattivamente quel piano industriale ‘DgiTim’, approvato dal vecchio cda e riconfermato dal nuovo, intervengano celermente per interrompere questa condizione certamente non adeguata al primo operatore delle tlc del Paese realizzando quel cambio di passo, da Uuilcom Uil più volte auspicato”. La siglia sindacale ha rinnovato al ministro Di Maio la richiesta di un incontro urgente con le parti sociali confederali.

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