IL CASO

Tim, Elliott al contrattacco: “Vivendi si prenda le sue responsabilità. Il management? Scelto da loro”

Dopo le accuse dei francesi sulla situazione “disastrosa” venutasi a creare a seguito della discesa in campo degli americani, il fondo capitanato da Paul Singer replica rimandando le “colpe” al mittente. E chiede tempo agli azionisti: “Non si può sindacare a quattro mesi dalla nomina del nuovo Consiglio”. Intanto il cda conferma il mandato per la gara 5G

Pubblicato il 10 Set 2018

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Le “accuse” di Vivendi erano troppo pesanti per non replicare. Ed eccola la replica di Elliott, che pane pane, vino al vino, non solo rimanda al mittente nero su bianco le contestazioni sulla gestione e la governance-  considerate dai francesi “disastrose” a seguito della discesa in campo del fondo americano – ma replica attribuendo proprio a Vivendi la colpa del cattivo clima che si è creato in casa Tim ed i conseguenti impatti sull’operatività e sull’immagine stessa dell’azienda.

“Sembra che Vivendi sia caduta vittima di quella visione di breve termine che essa stessa aveva precedentemente criticato – si legge nella nota ufficiale emessa dal fondo americano -. Dopo che la stessa Vivendi ha avuto il controllo della società per anni, ora è pronta a sindacare sull’operato del nuovo Consiglio di Tim dopo appena mesi mesi dalla sua nomina. Come può Vivendi fuggire dalle sue responsabilità per l’attuale situazione di Tim, quando ha gestito la società così a lungo mentre il nuovo Consiglio è in carica da così breve tempo?”. Elliott punta il dito anche contro le scelte sul management: “Vivendi critica la gestione “disastrosa” di Tim. Per quanto Elliott non concordi sul fatto che la gestione di Tim si possa definire “disastrosa”, vale la pena notare che il nuovo Consiglio di Tim non ha apportato cambiamenti significativi nel management: l’attuale Amministratore Delegato è stato infatti portato nel Consiglio da Vivendi e sia quest’ultimo, sia il Direttore Finanziario, sono ancora in carica”.

Peraltro “Vivendi mostra nuovamente di non conoscere quale sia il ruolo di un azionista, sostenendo che Elliott abbia preso il “controllo” del Consiglio. Elliott non controlla il Consiglio di Tim. L’atteggiamento di Vivendi rispetto alla corporate governance – caratterizzato dalla totale assenza di considerazione verso l’indipendenza del Consiglio – è tra le ragioni per cui quest’anno gli azionisti di Tim hanno votato per il cambiamento in maniera così netta”.

Il fondo capitanato da Paul Singer rimprovera a Vivendi anche di aver scelto la strada dell’attacco “anziché lavorare con spirito costruttivo verso una soluzione”. E riguardo alle promesse sul valore del titolo “Elliott non ha fatto – e non fa – alcuna “promessa” al mercato”, puntualizza la nota. “Elliott ha presentato una sua valutazione sulla potenziale creazione di valore in una prospettiva di medio periodo laddove un nuovo Consiglio indipendente avesse portato avanti i suggerimenti di Elliott. Ad oggi, il Consiglio non ha adottato nessuno dei suggerimenti proposti, seguendo invece il piano tracciato proprio da Vivendi. Come ha detto il Presidente di Tim, Fulvio Conti, lo scorso venerdì, ‘Stiamo portando avanti un piano che è stato elaborato e approvato [da Vivendi] ed effettivamente promosso [da Vivendi]’”.

Dopo la lista delle controaccuse si passa ai “suggerimenti” sul futuro: “Elliott esorta gli azionisti di Tim a dare al nuovo Consiglio il tempo di dimostrare di essere in grado di creare valore per gli azionisti in quello che è certamente un momento difficile per il mercato azionario italiano e, in generale, per le società di telecomunicazioni. Vivendi mantiene una significativa rappresentanza nel Consiglio. Se essa ora ritiene che ci sia bisogno di nuove idee, Elliott ben accoglierebbe il suo aiuto nella promozione di soluzioni volte alla creazione di valore presso il Consiglio di Amministrazione”.

Nella giornata odierna intanto il Cda di Tim ha analizzato e discusso i meccanismi e i processi legati all’asta relativa all’assegnazione delle frequenze 5G, confermando il mandato al management per la presentazione di offerte e la partecipazione all’asta.

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